giovedì 30 aprile 2009

Pessimismo

Da sempre sono convinto che Berlusconi non sia la causa dei mali dell'Italia.
Su questo ho anche litigato (politicamente ovvio) e litigo ancora con molti miei amici.
Per questo alcuni mi considerano politicamente ambiguo, non di sinistra (figurarsi).

Questo è il mio pensiero: Berlusconi non è la causa dei mali dell'Italia.
Sono i mali dell'Italia la causa di Berlusconi.

Ecco perché è inutile sgolarsi ricordando i processi, le corruzioni, le televisioni, le veline, le mafie le feste di compleanno semi-pedofile, le mogli finto-scandalizzate e quelcheviparechenonsonoaltrochelafotografiadiquellochesiamoecicrogioliamodiessere.

In buona sostanza i pessimisti non sono i Travaglio, gli Scalfaro/i, i Santoro, il pessimista sono io che mi sono alzato con la luna storta.

mercoledì 29 aprile 2009

Mani Pulite...

Predicava Don Primo Mazzolari: “a che serve avere le mani pulite se le teniamo in tasca.”
I fatti di cronaca politica degli ultimi mesi ci consegnano la fotografia di un Paese che immeritatamente si identifica in un modello sociale, quello che semplicisticamente viene definito “berlusconiano”, che giorno dopo giorno seppellisce le conquiste socio-culturali che negli ultimi 60 anni sono state raggiunte in Italia. In questo quadro la Sardegna paga il prezzo più elevato di questa recessione culturale e sociale, perché il nostro popolo è stato fino ad oggi governato prevalentemente da figure che non hanno capito che la nostra specialità non deve più essere “difesa” perchè intesa come un handicap, ma piuttosto “spesa” come una risorsa ricca di valori sociali conservati nelle nostre tradizioni, da tutelare allo stesso modo e forse di più delle nostre coste.
Ed è proprio nella tradizione del nostro popolo che il valore della solidarietà verso il più debole, il povero e il diverso trova una delle più elevate manifestazioni di forza che si possa riscontrare nell’intero panorama sociale, non solo italiano.
Per questo motivo trovo inqualificabile che si possa far leva proprio sulla sensibilità del popolo sardo verso il principio della solidarietà per farci digerire l’ennesima scelta demagogica e populista fatta da questo Governo Nazionale a favore delle martoriate terre abruzzesi, per le quali noi sardi, fin dalle prime ore, abbiamo messo a disposizione forze e risorse.
Queste scelte si sommano ad altre che la nostra terra sta subendo da mesi, conducendo il nostro popolo alla miseria materiale, alla disperazione ed alla paura per il futuro. Il quadro è cupo, ma non per questo privo di spazi per la speranza. E la speranza sta nelle tante mani pulite sarde che sono certo non tarderanno ad essere sfilate dalle tasche dove da troppo tempo stazionano inerti.
Per quanto mi riguarda, sardo di nascita e socialista convinto, trovo naturale usarle per stringerne altre che condividano con me valori e principi fondanti della nostra comunità. Questo sta già accadendo e, nel PD Sassarese, siamo già un nutrito gruppo, coordinato da uomini e donne che non hanno paura di rischiare di mettere a repentaglio la propria quotidianità. Persone che durante il giorno vivono nella precarietà, ma pronte a rinunciare volentieri ai propri interessi per incontrarsi, confrontarsi e crescere insieme.
Crediamo di più in noi stessi e convinciamo chi ancora non vede quanto sta accadendo ad abbandonare il modello dell’uomo solo al comando per ristabilire la sovranità del popolo con le sue plurali rappresentanze.
Concludo continuando nella citazione del pensiero di Don Primo Mazzolari rivolgendomi a chi oggi, dopo aver per mesi monopolizzato l’attenzione delle masse, si distingue per il suo silenzio in questa deriva populista che sta dilagando anche in Sardegna: “un uomo d’onore non lascia agli altri la pesante eredità dei suoi adesso traditi. Bisogna agire adesso e non domani”.

Proprio come noi

La mezza intervista che Veronica Lario rilascia al Corriere della Sera è forse la cosa più interessante della giornata politica. Le cose a casa B hanno ripreso ad andare male. Il nostro trascura la nostra e la nostra ha deciso di risciacquare qualche panno fuori dalla famiglia.
Il fulcro delle esternazioni della Lario riguardano le candidature europee al femminile del PDL, definite "ciarpame senza pudore", ma è molto interessante venire a sapere che B, che si è fatto beccare a Napoli alla festa per i 18 anni di una pulzella non abbia partecipato a nessuno (nessuno ripeto) dei 18esimi compleanni di tutti (tutti) i suoi figli. Negli USA una cosa del genere avrebbe impedito qualunque carriera politica. Il cittadino puritano americano si sarebbe domandato immediatamente se potessero essere affidabili per la comunità le decisioni prese da un padre che non partecipa ai compleanni dei figli. (Con l'età sto rivalutando questo modo di ragionare degli yanquis).
La cosa più bella detta da Veronica Lario però è questa: «Voglio che sia chiaro - spiega - che io e i miei figli siamo vittime e non complici di questa situazione. Dobbiamo subirla e ci fa soffrire».
Già, proprio come noi.

martedì 21 aprile 2009

Cose già vecchie

Ci ritorno anche se l'argomento mi pare già vecchio: anche se Santoro secondo me non fa buon giornalismo (ma molto probabilmente è un buon giornalista) credo che debba, ripeto, debba avere un programma TV.
Perchè? Dove è scritto che qualcuno deve avere un programma in TV? Gli editori devono essere liberi di scegliere i loro dipendenti e quindi chi mandare in onda.
Vero. Il punto è che in Italia c'è un piccolo problema che in altri luoghi non c'è. Ed è un problema sul quale non mi soffermo quasi mai, perchè politicamente non ha mai dato frutti: il Berlusca è padrone dell'unico grande gruppo televisivo privato italiano.
Dunque non c'è democrazia televisiva, non c'è concorrenza. Se vivessimo negli USA o in Francia e Santoro non lavorasse in TV a me non fregherebbe niente. Il mercato TV avrebbe democraticamente deciso così. Ma noi viviamo in Italia, non c'è nessuna democrazia televisiva e allora certe cose, che magari in un contesto diverso potrebbero democraticamente sparire, qui da noi, secondo me, devono essere democraticamente tutelate, come il diritto-dovere di attaccare in TV il Presidente del Consiglio ogni quattro secondi.
Detto questo, democraticamente e liberamente io posso cambiare canale e guardarmi CSI su Italia1

martedì 14 aprile 2009

Santo-ro

Non ho visto la puntata di Annozero incriminata perché non guardo mai Annozero. Santoro fa un tipo di giornalismo che non riesco a seguire (meglio sopportare?) poiché non si capisce mai la natura dei problemi e le diverse posizioni volte a risolverli. Si punta sempre ad accusare qualcuno. Insomma, ancora una volta, Santoro non mi piace, e non mi piace ancor di più dopo la faccenda del seggio alle Europee che ha sfruttato come un parcheggio.
Però.
Però.
Da qui ad accusarlo di "voler destabilizzare il quadro politico" come afferma Cicchitto ce ne vuole, e anche se così fosse, ben venga un po' di destabilizzazione, chi lo dice che fa male? Se il quadro politico è "forte" saprà resistere al povero Santoro, altrimenti si dà ragione a chi afferma che la TV cambia le menti degli italiani. Se non è "forte" è giusto che venga destabilizzato.
Insomma, per Santoro, come per gli altri vale la regola di Voltaire.

lunedì 13 aprile 2009

I love English

"President Barack Obama asked Congress on Thursday for $83.4 billion for U.S. military and diplomatic operations in Iraq and Afghanistan, pressing for special troop funding that he opposed two years ago when he was senator and George W. Bush was president".

Traduco: Il presidente Barack Obama ha chiesto al Congresso giovedì 83 miliardi di dollari per operazioni militari e diplomatiche in Iraq e Afghanistan. Denaro che serve a finanziare truppe speciali e per la richiesta del quale si era opposto due anni fa, quando lui era senatore e George W. Bush presidente.

Fonte Huffington Post, via Camilloblog.it

domenica 12 aprile 2009

Tutto ciò che resta

Roba da ragazzini, ma questo è tutto ciò che resta nella mia mente se provo ancora a pensare alla Pasqua come ad una festività religiosa.

sabato 11 aprile 2009

Non so

«Io ho un’idea della politica che appartiene al passato. Se il partito in un momento di diffi­coltà mi chiede di dare una ma­no, non posso e non voglio sot­trarmi. Anche a costo di un'ap­parente incrinatura della mia credibilità. Se rispondessi di no, annegherei alla radice l'idea antica di partito di mili­tanti »: parole di Cofferati ad un giornalista del Corriere della Sera.
Sono stato dirigente nel partito di Cofferati: se votassi in Liguria non so se voterei PD alle Europee, lo dico sinceramente.

giovedì 9 aprile 2009

E poi dice che uno si butta a sinistra...

Dico: sei andato in Abruzzo per tre giorni di seguito e io ho apprezzato davvero, cosa dovrebbe fare un Presidente del Consiglio se non stare dove la gente del nostro Stato soffre? Hai chiesto e ottenuto niente polemiche, giusto non è affatto il momento. La macchina organizzativa funziona, l'ha detto pure Franceschini...
Ma poi, ma poi dovevi uscirtene con questa cosa di prendere le tende per sfollati come una vacanza in campeggio? A gente che ha perso tutto e ha visto morire i propri cari?
Per cose del genere in altri tempi hanno usato la ghigliottina.

W l'Europa

E alla fine Franceschini ha chiesto a Cofferati di candidarsi alle Europee come capolista.
Spero che gliel'abbia chiesto per favore, che diamine, un po' di educazione quando si chiedono certi sacrifici.

mercoledì 8 aprile 2009

Solo questo

Sull'Abruzzo, e non con parole mie. Adriano Sofri nella sua Piccola Posta di ieri:
"Lasciatemi ricordare, in tanta pena, la galera. Sentire il terremoto chiusi a doppia mandata, ammassati, in una cella, ecco un’esperienza che bisogna provare a immaginare".

Alleluja

Post tutto sassarese: dalla Nuova di oggi apprendo che: "sotto piazza Castello è stato ritrovato un enorme masso di trachite"!
Per gli storici, la fonte è sempre la Nuova, non è una sorpresa (wow, meno male che gli storici sanno queste cose): sarebbe "il piedistallo di un monumento progettato e mai costruito a causa del solito autolesionismo sassarese".
Da quel che ho capito, la base per una specie di obelisco di cui parla anche (addirittura!) Enrico Costa in Sassari.
A questo punto spero che l'amministrazione comunale non ricopra mai più la piazza, che continui a scavare sino alle viscere della Terra, che si scopra finalmente e definitivamente che Sassari è il luogo dal quale l'intero pianeta è scaturito e che il gigantesco masso venga posto in bella evidenza su un altro gigantesco piedistallo a sua volta messo su un altro piedistallo a sua volta su un altro piedistallo a sua volta su un altro piedistallo.....................................................................................................................................
in piazza d'Italia o magari in casa di uno di questi sassaresi avidi archeologi e salvatori della nostra storia.

domenica 5 aprile 2009

Fastidio

Ho visto due spot del governo recentemente e non so quale dei due mi dia più fastidio.
Il primo è quello sulla Campania, che era invasa dall'immondizia e ora magicamente è pulita. L'invito è quantomeno idiota: chi ci vive e chi ci va la tenga pulita! Che vuol dire? Non buttiamo più l'immondizia? E la camorra non c'entra niente nella pulizia? E i servizi di nettezza urbana e non? Non c'entrano niente in questa "cosa"? O forse eravamo noi a non aver capito bene: tutto il problema napoletano non stava in discariche chiuse, veleni sottoterra etc etc, no, il punto era che non si dovevano buttare cicche e cartacce per terra! Insomma, signori, un po' di educazione!
Ma il secondo, il secondo l'ho visto ieri, insomma c'è questa poveretta di casalinga stressata dalle telefonate del marito del figlio della madre dei parenti tutti che le domandano un'infinità di cose da fare al telefono: numero dell'ufficio tributi, dell'università del vattelapesca. Innervosita, la nostra casalinga che fa? Ovvio, va dalla parrucchiera! Mica ha i piatti da lavare, la donna emancipata del ministro... ma ve lo dico dopo. Comunque, anche dalla parrucchiera non c'è pace, anche lì la chiamano per sapere chi chiamare per non so quale problema con l'amministrazione pubblica. La tipa è disperata e ti credo, l'hanno scambiata per le pagine bianche!, sta quasi per rovinarsi le meches, ma viene salvata dalla parrucchiera laureata: ma chiama il numero bla bla bla, sono gentilissimi e ti forniscono tutte le informazioni possibili sulla P.A.
A parte questa costruzione cretina dello spot, ma vogliamo notare come chiude?
Ecco la frase: E' un'iniziativa del ministro (occhio non ministero, ministro) della Pubblica Amministrazione etc.
Che orrore, il ministro in persona! E come ci tiene a farlo notare il gigante del pensiero che pensa al consumatore-utente italiano, mai cittadino.
Caro Brunetta, grazie per questo prezioso aiuto escogitato dalla tua fervida iniziativa personale!
Povera Italia.

Chissà

Ieri al G20, su proposta e richiesta di Obama si è deciso di mandare più soldati in Afghanistan. L'Italia stessa ne manderà 540 in più.
Io non sono contrario.
Chissà come avrebbero reagito i media se l'iniziativa non fosse partita dal "santo" Obama ma dal cretino G.W. Bush.

venerdì 3 aprile 2009

Confermo

Confermo: sarei molto più contento di essere come sono un iscritto del PD se il segretario si chiamasse Gianfranco Fini.

Quando il razzista è terrone

A Foggia hanno inaugurato una linea di autobus per soli immigrati, con fermate diverse rispetto alla corrispondente linea "normale" che più o meno porta negli stessi luoghi. "Convivenza impossibile" è la giustificazione data dall'azienda trasporti pubblici della città.
La notizia è una delle tante, nella paginata di corriere.it, c'è solo un piccolo link di commento.
Non dubito che vi fossero difficoltà, forse davvero "impossibili", nella convivenza tra italiani e immigrati a bordo di quegli autobus, ma a me viene in mente la lotta di Rosa Parks nell'Alabama del 1955, quando e dove i neri erano costretti a lasciare il posto ai bianchi che salivano sugli autobus e non mi va che si proceda con mosse che sanno di apartheid.
In più mi domando, e con questo non voglio far graduatorie, ma se un episodio del genere si fosse verificato "giù al Nord", in un bel comune amministrato dalla Lega, la razzista Lega, l'episodio sarebbe passato sugli schermi con così poca risonanza?

mercoledì 1 aprile 2009

Nucleare

Alla fine degli anni 80, quando in Italia ci fu il referendum anti-nucleare andai controcorrente, votai no all'eliminazione. Ero giovane ma saccente già, soprattutto consideravo un errore "uscire" dalla ricerca, oltre che sbagliato essere gli unici a "smettere" mentre tutti gli altri continuavano, perché in tal modo non ci si proteggeva da nulla in realtà.
Nelle settimane scorse ho ascoltato con discreta attenzione il dibattito sul "ritorno al nucleare" dell'Italia e sempre controcorrente avevo seri dubbi sul cosa fare. Soprattutto la mia attenzione si è focalizzata sulla "lunghezza" del rientro: proponi il nucleare perché il petrolio è a 150 dollari al barile e in esaurimento, ma la prima centrale l'avrai tra 20 anni se va bene (in Italia poi...ok facciamo 30), quando stiamo già tutti a far luce di nuovo con le candele.
Poi ho visto REPORT domenica scorsa, non dimentico che due o tre anni fa, sempre su Report, del nucleare in Spagna e Francia parlavano non bene, benissimo, ma non mi importa, questo è un problema di coerenza dei giornalisti, ma io ho visto abbastanza: NUCLEARE NO GRAZIE, troppi rischi, comunque. FINE.