lunedì 31 gennaio 2011

Dare il giusto peso alle cose

Israele ha riservatamente raccomandato agli USA di sostenere Mubarak.
Non so perché, ma io ci penserei due volte prima di accantonare questo parere.
Non dico di fare poi quello che dice Israele, ma non accantonare subito la cosa, pensarci, valutare.

Novità

Per ora le più significative novità apportate dalla conduzione di Paolo Martini a Radioradicale mi sembrano i nuovi "stacchetti" tra un programma e l'altro. Sempre musica sacra, ma brani diversi.

p.s.: ci aggiungo anche le "autopromozioni" delle attività legislative dei parlamentari del partito, sempre tra un programma e l'altro.

Sparecchiare

Ma come si sentirà il figlio di Hosni, Jamal, che si vede togliere da sotto le chiappe il trono (metaforico)?
Anche in Egitto vale la regola che dice che la nostra è la generazione di quelli che arrivano mentre stanno sparecchiando.
(La metafora del tavolo sparecchiato non è mia).

p.s.: mentre cercavo notizie su Jamal (classe 1963), ho scoperto che Hosni Mubarak ha perso un nipote, il figlio del figlio maggiore, Ala. Chissà se il signor B. lo sapeva quando diceva alla polizia di Milano che Rubyrubacuori era la nipote del presidente egiziano.

sabato 29 gennaio 2011

Compagnie telefoniche

Sono appena passato a Vodafone, ma dopo aver letto che ha tagliato telefoni e internet su ordine del governo in Egitto, ecco...mi fa un po' schifo.
Certo, devo ammettere che il mio precedente operatore era direttamente l'egiziano Wind.

giovedì 27 gennaio 2011

Le mille e una notte

Donna torturata per due mesi dopo aver dato alla luce la quarta figlia. Adesso è ricoverata in gravi condizioni

Dramma nel Punjab
Pakistan, dà alla luce la quarta figlia
e il marito le mozza le mani
Donna torturata per due mesi dopo aver dato alla luce la quarta figlia. Adesso è ricoverata in gravi condizioni
Ha partorito la quarta femmina e per punizione il marito le ha mozzato le mani. È successo nel Punjab pachistano a Illah Abad, una donna ritenuta «colpevole» dal coniuge di aver dato alla luce un mese e mezzo fa un'altra figlia. Lo riferisce il quotidiano The Express Tribune sul suo sito.
UN INCUBO - L'incubo per la donna è cominciato subito dopo il parto. «Sin dalla nascita della bambina - ha raccontato Illah- mio marito ha cominciato a torturarmi. Siamo stati rinchiuse in una stanza della casa per circa due mesi e ogni volta che mio marito tornava avevamo paura», ha aggiunto. La donna ha riferito alla polizia che il marito la picchiava con un bastone ogni giorno. «Mi accusava di avergli dato solo figlie femmine e che me l'avrebbe fatta pagare in qualche modo». E così è stato. Quando il padre di Illah, avvertito da alcuni conoscenti delle condizioni in cui si trovava la figlia, si è presentato nella casa delle torture, il marito ha prima cercato di accoltellare il suocero, poi con un'accetta ha colpito la moglie tagliandole di netto le mani. La donna è stata ricoverata nell'ospedale di Kabīrwāla in gravi condizioni. (Fonte Apcom)
Da Corriere.it

Flowers in the dirt


Debbo a un libro di Tvetan Todorov una delle letture più affascinanti sulla Shoah. A fronte della nota posizione di tutti coloro che ne hanno scritto, secondo la quale l’uomo ridotto alla barbarie si comporta da lupo sui suoi simili, Todorov afferma due cose:
1 se anche così fosse, non si dovrebbero trarre giudizi sulla natura umana posta in condizioni inumane;
2 comunque questo non è vero. Certo tutti, compreso Primo Levi colgono soprattutto questa eclatante e diffusa condizione nella quale si è ridotti al “tutti contro tutti”, ma ecco lo stesso Levi e molti altri, poi, nel raccontare, senza accorgersi, narrano di episodi di umanità straziante.

Ecco, tra questi, tra quelli citati da Todorov, più che atti di eroismo, mi hanno colpito alcuni di “cura”, “preoccupazione” per il prossimo, non necessariamente un familiare, ma certo spesso un familiare, questi avvenuti nel Ghetto di Varsavia, ma è solo un caso. E allora:
“Ecco la storia di una giovane ragazza, Pola Lifszyc, che si sviluppa nel momento in cui alcuni convogli partono per Treblinka. “Tornando a casa, si è accorta che sua madre non c’era più. Era già nel gruppo spinto verso l’Umschlagplatz, e Pola le ha corso dietro, dalla via Leszno sino a via Stawski; qui incrocia il suo fidanzato che la carica sualla sua bicicletta per viaggiare più in fretta, e dunque arriva. All’ultimo momento, scivola tra la folla per poter salire sul vagone, con sua madre”.
“Ecco la storia di un’infermiera, M.me Tennenbaum: ha ottenuto un “ticket” che le permette di sfuggire – temporaneamente – alla deportazione; sua figlia invece non ce l’ha. La signora Tennenbaum chiede alla figlia di conservare il biglietto un istante, sale al piano di sopra e inghiottisce una forte dose di luminal. Fine delle discussioni”.
“Talvolta non si dona la propria vita, ma paradossalmente quella di altri. Così una dottoressa avvelena i bambini dell’ospedale dove lavora prima che le SS se li portino via. Ma per fare questo ha dovuto sacrificare il suo stesso veleno: ha regalato il cianuro per sé ai figli degli altri. Ecco in che senso vivere può essere più difficile che morire”.
“Così, vi è anche l’infermiera che mentre i Tedeschi evacuano il pian terreno dell’ospedale, assiste ad una nascita al primo piano; appena nato il bébé, lo stringe tra due cuscini. Il bimbo lancia qualche grido e muore. Ha fatto ciò che doveva, tuttavia, quaranta cinque anni dopo, quell’infermiera /Adina Blady Szwajger) ancora non dimentica che ella ha iniziato la sua carriera infermieristica dando la morte”.

Le citazioni sono tratte da T. Todorov, Face à l’extrême, Paris 1991, pp. 26-28. Le traduzioni dal francese sono mie.

mercoledì 26 gennaio 2011

-1

"Era l'inferno di Dante" disse di tra le dita. "Era un Dante materializzato. Quando entrai nel campo e scesi dalla macchina sul piazzale mi trovai affondato fino al ginocchio nel denaro; non sapevo dove voltarmi, dove andare. Camminavo su biglietti di banca, sulle pietre preziose, sui gioielli, sugli indumenti. Erano disseminati su tutto il piazzale. Il fetore era indescrivibile. Dappertutto corpi che si andavano decomponendo, putrefacendo, a centinaia, a migliaia. Al di là del piazzale, nei boschi, poche centinaia di metri al di là del filo spinato, lungo tutto il perimetro del campo, v'erano tende, fuochi di bivacco, con gruppi di guardie ucraine e di ragazze - puttane scoprii in seguito, di tutta la zona -, che si sborniavano, ballavano, cantavano, suonavano..."
Franz Stangl già direttore di Sobibor, assegnato a dirigere il campo di Treblinka, descrive il suo arrivo al campo nel settembre 1942.
G. Sereny, In quelle tenebre, Adelphi, p. 211.

martedì 25 gennaio 2011

-2

“Era una giornata di freddo intensissimo – nonostante gli stivali foderati di pelliccia, ben presto mi sentii i piedi gelati. Dopo circa mezz’ora di girovagare per il campo ciascuno per conto proprio, Wanda ed io ci trovammo faccia a faccia in mezzo agli alberi. I bambini! proruppe; esattamente le stesse parole che opprimevano il mio animo: "Oh, mio Dio, i bambini, nudi, in questo freddo terribile! " Restammo in silenzio per un lungo momento, nel punto in cui loro avevano dovuto stare in piedi, in attesa che quelli che li precedevano fossero morti;  in attesa del loro turno. Spesso, mi era stato detto, i loro piedi nudi si congelavano nel terreno, in modo che quando le fruste degli ucraini da ambo i lati del sentiero cominciavano a spingerli avanti, le loro madri dovevano strapparli dal suolo…"
G.Sereny, In quelle tenebre, Adelphi p. 200.

venerdì 21 gennaio 2011

Quando si può fare del bene al Paese...

A proposito di Annozero Berlusconi ha detto: «Usano i soldi pubblici per far cadere il governo».
Molto meglio fare come lui, usarli per pagare gli stipendi da parlamentari (regionali e nazionali) alla Minetti e alla Rossi.

Ubi maior...

Data la rilevanza dell'affaire Berlusconi, la notizia che Fabrizio Corona sia stato trasportato d'urgenza in ospedale mentre era in vacanza non so dove è stata relegata al portale di Yahoo e non compare sui quotidiani nazionali (almeno non sul Corriere).

Futuro prossimo

Ma non è preoccupante che ieri la BCE abbia parlato delle "tensioni sul debito sovrano" dell'Italia e a nessuno sia venuto in mente di aprirci il giornale oggi?
Va be' anche a me il "bunga bunga" intriga, ma mi intriga di più sapere che sarà del mio (nostro) domani.

mercoledì 19 gennaio 2011

Dimettermi? Fossi matto!

Così Emilio Fede ha risposto a Berlusconi che gli chiedeva di questi 400.000 euro che gli aveva rubato.

martedì 18 gennaio 2011

Tu quoque

Ma non è fantastico sapere che il Fede(lissimo) faceva la cresta sui regali che Silvio elargiva a Lele Mora?

La cosa più ridicola

E' che nonostante questo enorme temporale che imperversa sulla testa di Berlusconi, comprese le accuse di essere l'autore degli attentati di mafia del '93 (a proposito non sarà un'accusa più grave che non favoreggiamento della prostituzione? eppure non è messa tra le prime), credo proprio che il centro-sinistra non riuscirebbe neanche così a vincere le elezioni.

lunedì 17 gennaio 2011

Verità

Comunque secondo me è vero che Berlusconi ha una relazione stabile: col suo andrologo.

venerdì 14 gennaio 2011

Non ditelo a Silvio

Copioincollo dal Corriere:

BERLINO – Stephanie Klee, portavoce del movimento di difesa delle prostitute tedesche Bsd, sostiene che la «professione del sesso sta lentamente diventando simile alle altre professioni». Soprattutto, in Germania sta prendendo strade nuove. In particolare si vedono i primi segni di quella che viene chiamata Sexualassistenz, assistenza sessuale ai disabili e agli anziani. Non è, almeno per ora, un servizio pagato dallo Stato, ma alcune compagnie di assicurazione starebbero considerando di introdurlo nelle loro offerte. Il fatto è che dal 2002 la prostituzione è legale in Germania: da allora, 150 mila prostitute (su un totale di 400 mila) si sono registrate e ora pagano le tasse e in cambio usufruiscono dei servizi pubblici sanitari e assistenziali. Non che in pochi anni la loro reputazione sia particolarmente migliorata. Succede però che la legittimazione pubblica della prostituzione ha fatto cadere parecchi tabù.
Il quotidiano di Berlino Der Tagesspiegel ha raccontato che, per esempio, in alcune città i quartieri a luci rosse contengono ormai luoghi destinati al sesso per gli anziani o a scopo terapeutico. La stessa signora Klee ha detto di lavorare regolarmente in una casa per anziani e di aspettarsi che questo mercato cresca parecchio, visto l’invecchiamento della popolazione tedesca. Il direttore di una clinica per anziani di Berlino ha detto al Tagesspiegel che sta pensando di organizzare una «stanza per incontri intimi»: al momento, è in discussione con le autorità religiose per verificarne la compatibilità con le regole delle Chiese. Persino il bordello più famoso di Germania, l’Artemis di Berlino, ha eliminato le barriere architettoniche che impedivano ai disabili di accedere ai suoi servizi e ha assunto personale specializzato per trattare ad esempio con chi si muove su una sedia a rotelle. In Svizzera e in Austria, alcune autorità locali hanno già organizzato corsi professionali per la formazione di addetti e addette alla Sexualassistenz, con la precisazione che l’approccio sessuale non può essere solo meccanico ma deve prevedere anche parole e gesti di affetto.
Danilo Taino
14 gennaio 2011

mercoledì 12 gennaio 2011

Cioccolata

Questa cosa che anche la Gregoraci e le due Sandrelli evadano le tasse esportando capitali in Svizzera mi lascia sconvolto.

sabato 8 gennaio 2011

Guerra del pane in Algeria

E mi viene in mente Manzoni: "Ma quando questo [il rincaro] arriva a un certo segno, nasce sempre (o almeno è sempre nata sinora; e se ancora, dopo tanti scritti di valentuomini, pensate in quel tempo!), nasce un'opinione nei molti, che non ne sia cagione la scarsezza. Si dimentica di averla temuta, predetta; si suppone tutt'a un tratto che ci sia grano abbastanza, e che il male venga dal non vendersene abbastanza per il consumo; supposizioni che non stanno né in cielo, né in terra; ma che lusingano a un tempo la collera e la speranza. Gl’incettatori di grano, reali o immaginari, i possessori di terre, che non lo vendevano tutto in un giorno, i fornai che ne compravano, tutti coloro in somma che ne avessero o poco o assai, o che avessero il nome d’averne, a questi si dava la colpa della penuria e del rincaro, questi erano il bersaglio del lamento universale, l’abbominio della moltitudine male e ben vestita. Si diceva di sicuro dov’erano i magazzini, i granai, colmi, traboccanti, appuntellati; s’indicava il numero de’ sacchi, spropositato; si parlava con certezza dell’immensa quantità di granaglie che veniva spedita segretamente in altri paesi; ne’ quali probabilmente si gridava, con altrettanta sicurezza e con fremito uguale, che le granaglie di là venivano a Milano. S’imploravan da’ magistrati que’ provvedimenti, che alla moltitudine paion sempre, o almeno sono sempre parsi finora, così giusti, così semplici, così atti a far saltar fuori il grano, nascosto, murato, sepolto, come dicevano, e a far ritornar l’abbondanza. I magistrati qualche cosa facevano: come di stabilire il prezzo massimo d’alcune derrate, d’intimar pene a chi ricusasse di vendere, e altri editti di quel genere. Siccome però tutti i provvedimenti di questo mondo, per quanto siano gagliardi, non hanno virtù di diminuire il bisogno del cibo, né di far venire derrate fuor di stagione; e siccome questi in ispecie non avevan certamente quella d’attirarne da dove ce ne [p. 239 ]potesse essere di soprabbondanti; così il male durava e cresceva. La moltitudine attribuiva un tale effetto alla scarsezza e alla debolezza de’ rimedi, e ne sollecitava ad alte grida de’ più generosi e decisivi".