venerdì 3 aprile 2009

Quando il razzista è terrone

A Foggia hanno inaugurato una linea di autobus per soli immigrati, con fermate diverse rispetto alla corrispondente linea "normale" che più o meno porta negli stessi luoghi. "Convivenza impossibile" è la giustificazione data dall'azienda trasporti pubblici della città.
La notizia è una delle tante, nella paginata di corriere.it, c'è solo un piccolo link di commento.
Non dubito che vi fossero difficoltà, forse davvero "impossibili", nella convivenza tra italiani e immigrati a bordo di quegli autobus, ma a me viene in mente la lotta di Rosa Parks nell'Alabama del 1955, quando e dove i neri erano costretti a lasciare il posto ai bianchi che salivano sugli autobus e non mi va che si proceda con mosse che sanno di apartheid.
In più mi domando, e con questo non voglio far graduatorie, ma se un episodio del genere si fosse verificato "giù al Nord", in un bel comune amministrato dalla Lega, la razzista Lega, l'episodio sarebbe passato sugli schermi con così poca risonanza?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Forse il titolo giusto sarebbe "Quando il terrone è razzista". In ogni caso, tutto ciò è spaventoso. Il Sud è spaventoso. L'Italia è un incubo. L'unica consolazione è non essere, per puro caso, nati in Darfur. Ma non si può guardare sempre e solo verso l'abisso per apprezzare il letamaio culturale in cui si vive.