martedì 18 ottobre 2011

Scenari


Lasciamo da parte l'episodio specifico di sabato con protagonisti i black-bloc. Perché era gente che si è organizzata, perché molti sono cosiddetti fgli di papà (ma su questo bisognerebbe tornarci su) etc etc.
Quello che mi interessa è lo specifico delle violenze alle quali abbiamo assistito.
Ma davvero qualcuno pensa che esplosioni simili, compiute non però da gruppetti isolati ma da masse disperate, siano impossibili e inaccettabili? Davvero si pensa che nei mesi a venire, con il peggioramento della crisi, i licenziamenti di massa anche fra gli statali, il progressivo deterioramento della qualità di vita delle famiglie, il ritorno a livelli di sussistenza pre anni '70 o ancora prima, le jacqueries non si possano davvero verificare?
Certo, molti saranno i padri di famiglia che resteranno a casa, chiusi nella vergogna e nella disperazione, e alla ricerca disperata di un supporto economico, molti, come già accade, si suicideranno, ma molti saranno quelli che daranno sfogo alla disperazione attraverso la rabbia (e lasciamo da parte i filosofi con i baffetti alla Antonio Polito che negano il diritto alla rabbia, come bastasse lui a dire "e no, la rabbia no, non se ne ha diritto" a risolvere la situazione e a dar da lavorare alla gente -molto deludente ieri il Polito a Porta a Porta).
Certo, io non sarò o non sarei tra i violenti, almeno credo, ma sono scenari possibili che non hanno niente a che vedere con i black-bloc e per i quali i governi, il governo, devono provare ad approntare soluzioni che non siano di sola repressione, altrimenti davvero sarà la fine della democrazia.

1 commento:

Anonimo ha detto...

e bastava non guardare i tg!!!!!