Il referendum regionale n° 5, di valore solo consultivo, prevedeva
l'abolizione delle cosiddette province "storiche" di Cagliari,
Sassari, Nuoro e Oristano. Ha raggiunto il quorum e i sì hanno vinto con il 66%
delle preferenze.
Poiché la maggioranza non è stata schiacciante come per gli
altri quesiti, ma comunque talmente alta che è la percentuale valida per
cambiare anche la Costituzione italiana, qualcuno, anche giustamente, si pone
il problema di una "attenta riflessione". Suppongo con il dubbio
sottinteso che, magari, le 4 province "storiche" non debbano essere
soppresse.
La mia riflessione non è forse molto "attenta",
visto che la scrivo a urne calde, ma è questa: a queste 4 entità istituzionali
sono legate questioni che vanno al di là degli aspetti puramente
politico-amministrativi. Sono appunto delle province "storiche",
sottintendono una "tradizione", un'"abitudine", in parte
una identità. Il nome stesso è collegato alle città simbolo dei rispettivi
territori e ad antiche ma sempre vive rivalità e campanilismi, purtroppo. Anche
dal punto di vista delle architetture, si manifestano, soprattutto a Sassari
nella piazza principale della città, con una certa imponenza. Potrei farla più
lunga, magari soffermandomi sugli aspetti principali della storica rivalità tra
Sassari e Cagliari, o su Nuoro piccola Atene della Sardegna o Oristano antica
sede degli Arborea, ma insomma il concetto che volevo esprimere mi pare chiaro.
Sono tutti elementi che hanno legittimanente contribuito a rendere dubbiosi
alcuni di noi sul significato profondo di un'abolizione, ripeto, al di là degli
aspetti politico-amministrativi.
E nonostante ciò il 66% dei Sardi ha scelto per
l'abolizione, ha superato preconcetti, identità (cosa c'è di più importante?) e
campanilismi (cosa c'è di peggio?) e ha saputo "leggere" l'obiettivo
finale: eliminare un ente intermedio che (a torto o a ragione, ma a ragione) si
percepisce come inutile, anzi, dannoso.
Perciò, si può procedere e eliminare le cosiddette
"province storiche" senza patemi e tormenti.
Per chi poi avesse velleità modello "tener la patria
gloriosa"... basta "salire alla Torrese" e sfogarsi lì.
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