Non meraviglia allora che il potere possa essere definito, in modo estremamente semplice, in termini di lavoro eseguito. Il lavoro è così duro, la forza che richiede è così grande proprio per il fattore della resistenza. Per questo è così difficile ottenere dei cambiamenti ed è un miracolo quando questi avvengono. E' per lo stesso motivo che un cambiamento rapido è sospetto, perché se non si è modificato il modello stesso della resistenza, il cambiamento rimane un'imbiancatura, una carta da parati: il muro di pietra che c'è sotto resta bloccato nella sua stasi e vuole restare così.
J. Hillman, Gli stili del potere, Milano 2009, p. 60.
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