martedì 26 ottobre 2010

Strategie comunicative

L'altra sera ho visto l'intervista di Marchionne da Fazio.
E ho notato questa cosa, che lui, lui Marchionne, diceva sempre "collaboratori", non "lavoratori" o, peggio, "operai" che però sarebbero le parole giuste per definirli.
Invece no "collaboratori", dando a parole ma non a stipendio dignità alle cosiddette "tute blu".
E ho pensato, ma guarda un po', che furbone, cosa si va a inventare questo italo-canadese che ne sa una più del diavolo.
E poi ieri sera, un po' disfatto, leggevo p. 122 di un libro di Gervasoni, Storia d'Italia degli anni Ottanta. Quando eravamo moderni, e ti leggo "Le biografie e autobiografie di imprenditori e manager insistevano in modo particolare su quest'ultimo elemento (la dedizione al lavoro n.d.r.), fino a descrivere meticolosamente il numero di ore di lavoro e di week-end dedicati all'impresa, assai più, si lasciava intendere, di quelle dei loro dipendenti o, con un termine che fece breccia allora, "collaboratori"".
Ma accidenti a lui, e a me: lui non è affatto nuovo, e rispolvera cose che hanno ormai vent'anni; io, che ero moderno perché negli anni Ottanta ci sono cresciuto sono invece diventato vecchio con quest'Italia.

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