mercoledì 27 gennaio 2010

Il giorno della (mia) memoria

Mio nonno aveva una memoria eccezionale, di altri tempi, si direbbe oggi. Qualche anno fa, ormai più che adulto, venni a trovarlo. Lui era già vecchio, da anni ridotto a trascinarsi più che a camminare, e stava seduto su una specie di poltrona nella cucina piuttosto angusta. Al tempo seguivo un inutile concorso abilitante durante il quale un ottuso ex-preside ci faceva fare studiare una qualche poesia di Giovanni Pascoli, secondo i suoi schemi mentali risorgimentali. Dissi a mio nonno della mia terribile noia di fronte a quella orribile poesia di cui non ricordo neanche il nome. E lui: “ma no… non è mica così brutta…" e iniziò a recitarla, con la sua voce vecchia, tutta la sapeva. Mi parve quasi decente nella sua interpretazione. Ne aveva una memoria antica, di quando amava studiare a memoria genealogie ebraiche.
Mi ricordai di quando eravamo bambini. Ci diceva sempre: «Studiate». «Studiate. Perché magari un giorno vi potranno anche portare via tutto, ma non vi possono portare via ciò che avete nella vostra testa».
Non era il modo migliore per invogliarci a studiare. Ci diceva sempre cose più grandi della nostra capacità. Mi regalava libri fuori di qualunque portata di bambino, e noi eravamo bambini, proprio bambini, io avrò avuto sei o sette anni, le mie sorelle meno. E poi, perché ci dovevano portare via tutto? Chi?.
Comunque io mio nonno lo ascoltavo sempre, cercando di capirlo, anche quando non lo capivo. E quindi questa frase la ripetevo anche ogni tanto. Mi piaceva dire qualcosa da adulto.
E poi studiare mi piaceva. Ero pigro, leggere mi pesava meno di correre.
Poi sono anche cresciuto e il senso l’ho capito. Ma non saprei dirlo meglio di come ha fatto un altro:
«…Il canto di Ulisse. Chissà come e perché mi è venuto in mente. […] Se Jean è intelligente capirà. Capirà: oggi mi sento da tanto. […] Jean è attentissimo, ed io comincio, lento e accurato: Lo maggior corno della fiamma antica/ […] Mise fuori la voce e disse: Quando… E dopo quando? Il nulla. Un buco nella memoria. Prima che sì Enea la nomasse. Altro buco. Viene a galla qualche frammento non utilizzabile.
…Ma misi me nell’alto mare aperto
Di questo sì, di questo sono sicuro, sono in grado di spiegare a Pikolo, di distinguere perché misi me non è je me mis, è molto più forte e più audace, è un vincolo infranto, è scagliare se stessi al di là di una barriera, noi conosciamo bene questo impulso.
[…] Siamo arrivati al Kraftwerk dove lavora il Kommando dei posacavi. Ci deve essere l’ingegner Levi. […]
Mare aperto. Mare aperto. So che fa rima con diserto, ma non rammento più. Che tristezza sono costretto a raccontarlo in prosa: un sacrilegio. Non ho salvato che un verso, ma vale la pena fermarcisi: …Acciò che l’uom più oltre non si metta.
Si metta: dovevo venire in Lager per accorgermi che è la stessa espressione di prima, e misi me.
[…] Ho fretta, una fretta furibonda.
Ecco attento Pikolo: Considerate la vostra semenza:/fatti non foste a viver come bruti/ma per seguir virtute e conoscenza.
Come se anch’io lo sentissi per la prima volta: come uno squillo di tromba, come la voce di Dio. Per un momento ho dimenticato chi sono e dove sono.
[…] Darei la zuppa di oggi per saper saldare non ne avevo alcuna col finale. Mi sforzo di ricostruire per mezzo delle rime, chiudo gli occhi, mi mordo le dita: ma non serve, il resto è silenzio.
Siamo ormai in fila per la zuppa, in mezzo alla folla sordida e sbrindellata dei porta-zuppa degli altri Kommandos. I nuovi giunti si accalcano alle spalle. – Kraut und Reuben? – Kraut und Reuben -. Si annunzia ufficialmente che oggi la zuppa è di cavoli e rape: - Choux et navets. – Kàposzta és répak.
Infin che il mar fu sopra noi richiuso.»

Spero che Primo Levi non se ne abbia a male.

Sì. La memoria rende liberi.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Perfetto...

Anonimo ha detto...

ok......visto che ci tiene commento anche qua (pausa sorriso)....al di là della Memoria, così eccezionalmente "ricordata" aggiungo una cosa che c'entra poco....se suo nonno era così come mi sembra di leggere fra le righe.....avrei voluto avere un nonno come il suo!!! ma pur avendo il mio sono venuta su che è una meraviglia ugualmente (seconda pausa sorriso)!!!!!!!!! by NONORA (con una N)