giovedì 6 agosto 2009

Rifornimento

La benzina e il gasolio aumentano ancora di prezzo. Ma non è di questo che voglio parlare. Il salasso quotidiano riguarda tutti e tutti lo piangiamo segretamente come un fenomeno naturale ineluttabile. Nessuno discute troppo a lungo del fatto che piove a dirotto o fa troppo caldo cercando delle soluzioni politiche. (Sì vabbe' lo so che i tg non fanno che parlare del caldo e del freddo, ma al tg è da mo' che hanno smesso di parlare della realtà).
Quello che mi ha interessato nei giorni scorsi è un fatto tutto sardo che mi ha fornito una notizia vera. Lo sciopero degli operai Eni di Porto Torres ha coinvolto anche quelli del Sud dell'isola bloccando la produzione per giorni. Si è quasi arrivati al collasso del sistema energetico basato sugli idrocarburi in Sardegna (anche se la cosa non è stata enfatizzata granché, molto più chiaro è emerso che essendo fine luglio c'erano oltre 30° di temperatura quasi dappertutto).
E vabbe', e quindi? E quindi vien fuori che per alcuni giorni la Esso e la Shell e tutte le altre che non fossero aziende del gruppo Eni (Agip, Ip) si ritrovano con poco gasolio e benzina perché l'Eni privilegia il suo gruppo (se devo togliere, tolgo prima agli altri, egoistico ma anche questo direi "naturale").
Ed ecco dunque quella che per me è la notizia. Tutto il gasolio e tutta la benzina che mi ritrovo nei rifornitori sardi è sempre la stessa, sempre prodotta a Porto Torres o alla Saras. L'Eni in Sardegna produce e rifornisce tutti, cambia solo l'etichetta del prodotto. Non c'è nessuna differenza, la blu-diesel dell'Agip è uguale al super-gasolio Shell (quello della Ferrari, per intenderci). Già questo non è molto leale visto che ognuno vanta la sua "roba" come se fosse la migliore e invece è uguale a quella di tutto gli altri.
Ma soprattutto i prezzi sono diversi, molto diversi, e la cosa non dipende dal fatto che la Shell porta la sua "roba" dall'Inghilterra (stato dove ha sede), perchè la "roba" è fatta qui, né perché la "roba" è migliore, come se ci fossimo mai accorti di una differenza di sapore.
Niente è solo politica dei prezzi diversa è solo un cartello che stabilisce che in Italia i prezzi li fa l'Eni e gli altri vanno a salire per non pestare i calli.
E tutti siamo contenti.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Parole sante. E dire che Moratti vendendo Ibrahimovic aveva fatto una mossa di alleggerimento ma poi quello stronzo di Mourinho ha chiesto dei validi e costosi sostituti e allora...

Anonimo ha detto...

Invece, a proposito di benzina sul fuoco e di deserto, vada a questo link e ne parli, ne parli!
http://it.peacereporter.net/articolo/17072/Algeria,+violenti+scontri+tra+commercianti+cinesi+e+algerini

Anonimo ha detto...

I commercianti algerini minacciano di incendiare i negozi dei cinesi

Almeno tre persone sono rimaste ferite in un scontro tra commercianti algerini e cinesi nel quartiere di Bab al-Zawar, nella periferia orientale di Algeri.
Secondo quanto riferisce il quotidiano Al-Quds al-Arabi, lo scontro è avvenuto quanto un commerciante cinese ha parcheggiato la sua auto carica di merce davanti al negozio di un algerino. Quest'ultimo ha chiesto al commerciante cinese di spostare l'auto e, dopo una discussione, il commerciante cinese, sempre secondo la versione del quotidiano algerino, è ritornato accompagnato da una cinquantina di connazionali armati di bastoni e coltelli. Il commerciante algerino ha chiesto aiuto al suo fratello e un altro uomo che dopo lo scontro, sono rimasti feriti. I commercianti algerini della zona hanno minacciato di incendiare i negozi dei cinesi e hanno chiesto che i cinesi vengano allontanati dalla zona. La polizia algerina si trova nel quartiere per impedire altri scontri.