martedì 21 aprile 2009

Cose già vecchie

Ci ritorno anche se l'argomento mi pare già vecchio: anche se Santoro secondo me non fa buon giornalismo (ma molto probabilmente è un buon giornalista) credo che debba, ripeto, debba avere un programma TV.
Perchè? Dove è scritto che qualcuno deve avere un programma in TV? Gli editori devono essere liberi di scegliere i loro dipendenti e quindi chi mandare in onda.
Vero. Il punto è che in Italia c'è un piccolo problema che in altri luoghi non c'è. Ed è un problema sul quale non mi soffermo quasi mai, perchè politicamente non ha mai dato frutti: il Berlusca è padrone dell'unico grande gruppo televisivo privato italiano.
Dunque non c'è democrazia televisiva, non c'è concorrenza. Se vivessimo negli USA o in Francia e Santoro non lavorasse in TV a me non fregherebbe niente. Il mercato TV avrebbe democraticamente deciso così. Ma noi viviamo in Italia, non c'è nessuna democrazia televisiva e allora certe cose, che magari in un contesto diverso potrebbero democraticamente sparire, qui da noi, secondo me, devono essere democraticamente tutelate, come il diritto-dovere di attaccare in TV il Presidente del Consiglio ogni quattro secondi.
Detto questo, democraticamente e liberamente io posso cambiare canale e guardarmi CSI su Italia1

4 commenti:

Anonimo ha detto...

La più grande scoperta, dopo quella dell'acqua calda. Benvenuto in Italia, mr. e deserto.

Anonimo ha detto...

Politicamente non ha dato frutti. Penso mr. e-deserto che uno dei problemi sia questo, inseguire solo quello che da frutti. E' un atteggiamento logico e comprensibile, mr. Berlusconi ne ha fatto le basi del suo ventennio, ma lo ha costruito dieci anni prima comprandosi tutta la televisione privata,avendo appoggi nel suo cognato/amico Craxi, mettendo davanti allo schermo tutte quelle cose che piacevano, sempre a più persone, e da lì ha raccolto l'Italia che abbiamo davanti.
Da qui il problema: l'Italia dove non esiste democrazia televisiva, dove è difficilissimo raccontare le cose che accadono. Dove esiste una trasmissione come Report che viene messa in concorrenza a X-Factor. Chiaramente la seconda è più vista della prima. Ok è televisione, ma rimane come un dato di fatto che quello che raccontano a Report è gravissimo, e investe tutta la classe politica, e che interessa a tutta la polis, la società. Ma siccome gli intrecci e gli imbrogli sono difficili da spiegare, dato che sono costruiti da veri professionisti dell'imbroglio, hanno poco felling con la gente. Aver mandato Santoro a Strasburgo è stato l'ennesimo autogol della sinistra che sperrava di raccattare voti con un volto noto. Si è cercato di imitare il sistema Berlusca. Ma Santoro, che non è simpatico, ma magari e un bravo giornalista, non è bello come la Carfagna o la Prestigiacomo. Che poi sia tornato in TV, ogni tanto intervista Travaglio, Di Pietro e Grillo, e attacca il presidente del consiglio, di turno, ogni 4 minuti può essere anche pesante ma se si può criticare e questo serve a calibrare meglio le cose perche non farlo? Se dice che la protezione civile, divenuta oramai come i carabinieri inattacabili e ingiudicabili, la prevenzione, le norme antisismiche non sono state rispettate e che in Abruzzo hanno governato giunte di colore diverso, ma i morti ci sono stati ugualmente è vero o no?
E' difficile da comunicare, dire che anche da questa parte ci sono stati i farabutti e che questo sistema, con Santoro che parla da solo, fa comodo a tutti.
Ma continuare tagliarsi i coglioni per fare un dispetto alla moglie è da idioti.

Anonimo ha detto...

Concordo

Franco Campus ha detto...

Il fuoco migliore non è quello che brucia più in fretta