giovedì 4 aprile 2013

Memorie


Io Romano Prodi me lo sono goduto dal vivo una volta. Ero segretario provinciale dei DS nel 2007 e a Firenze andammo tutti alla messa da requiem del partito che si scioglieva (ma non per colpa mia, almeno credo).
Era seduto poco lontano da me per un po', ma poco importa. Salì sul palco e fece il suo imponente discorso, lungo come era necessario alla liturgia, più lungo perché il Professore il giorno era persino in versione catatonica. Guzzanti col semaforo in testa il giorno sarebbe sembrato Usain Bolt (anche se il paragone con Bolt è fuori sincro). Il palazzetto era silenziosissimo, sia per la tremenda fatica dell'eloquio che induceva al sonno, sia perché i DS Prodi lo hanno sempre ascoltato, come si ascolta sempre uno che viene da fuori, che non è dei tuoi, che chissà cosa dice, che ci vuol fregare di nuovo (anche se era l'unico che ci aveva fatto vincere 10 anni prima; ancora non sapevamo che ne sarebbero passati almeno altri.... - boh mettere la cifra che si preferisce, anche a due zeri - di anni).
Insomma si andava lentissimi, sfiancati eppure tesi. Poi, d'un tratto il boato; un applauso enorme, urla, insomma un vero trionfo. Il Professore aveva detto 4 parole politicamente fondamentali: "Non mi candiderò più".
Ecco, ci eravamo sbagliati.

1 commento:

Anonimo ha detto...

il luogo mi sembra simbolico e profetico...