giovedì 28 giugno 2012

Mario Monti

Su di lui ho già fatto alcune riflessioni. Ma stamani mi è venuta in mente una cosa su quest'uomo così compassato e ben educato. Così borghese, detto anche con l'accento così scioccamente spregiativo che diamo noi Italiani a questo termine. Mi è venuta in mente pensando anche a quella foto del '53 che lo ritrae ragazzino già pettinato come ora, con gli occhiali uguali a quelli che ha ora e che mi ha fatto pensare "ma questo non si è neanche emancipato dalla sua immagine di ragazzino studioso amato dalla mamma, figurati salvare l'Italia". E mi è venuta in mente pensando che ad ore deve incontrare gente tosta, politici "veri", che picchiano durissimo, e, diciamoci la verità quelle sue reiterate affermazioni sull'aver sconfitto Microsoft, sì, ci piacciono, ma non ci hanno mai convinto del tutto, anche se erano vere, i fatti sono lì a dimostrarlo. "Pronto a trattare a oltranza" ha detto. Bof, è il pensiero dominante di risposta.
E come dicevo stamani mi è venuta in mente questa frase, letta tanti anni fa, che mi ero segnato perché mi era piaciuta tanto, anche se la trovavo testimonianza di un tempo che non è più o che non è mai stato:
"E' pur vero che non l'istitutore ma nostro padre ci insegnò a dire vorrei invece di voglio. Aggiungendo che l'esitazione implicita in quella forma verbale nulla avrebbe tolto alla fermezza della volontà quando si fosse trattato di volere il bene". Nina Ruffini, cugina di Edoardo Ruffini, uno dei 12 professori italiani che preferì il licenziamento al giuramento di fedeltà al Fascismo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sveglia! Quella foto pubblicitaria non è vera. Sul cartellone pubblicitario c'è scritto in piccolo, basta leggere... ;)