Sui giornali di ieri due notizie correvano affiancate presumo
perchè entrambe si riferivano al "mondo automobilistico". In realtà
mostravano una forte contraddizione che però nessuno nei giornali, almeno nella
versione web sembra abbia notato. La prima denunciava l'ennesimo calo del
mercato delle auto in Europa e ancor più in Italia; la seconda segnalava che
nelle città italiane la velocità media è di 15 km all'ora, come accadeva nel
1700 (come abbiano calcolato questo confronto non so). Questa seconda notizia
era giustificata con l'intasamento delle nostre città, intasamento da auto.
Ecco, è chiaro che il crollo dell'auto è preoccupante perchè
strettamente collegato alla crisi che ci attanaglia, denuncia un grave calo
delle nostre disponibilità, ma anche il grave rischio di prossimi ulteriori
licemnziamenti in Fiat.
Però, se vogliamo velocizzare il traffico urbano di auto
bisogna averne meno e mettere tutti sui mezzi pubblici, ben integrati fra loro
e veloci (questa è una speranza ovvio).
Allora bisogna scegliere, bisogna parlare con Fiat o chi vi
pare, o forse non parlare con nessuno e puntare al mezzo pubblico. Il paradosso
è che Fiat ha appena venduto un gioiello come Irisbus non perché andasse male,
ma perchè lavorava ovviamente solo col pubblico e il pubblico non paga.
Ordinano i bus e poi se va bene ti pagano a sei mesi, sennò a sei anni.
Ecco alle volte tutto si tiene e succede che guardi il
traffico e capisci la crisi economica.
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