giovedì 16 febbraio 2012

E vai con la metafora sul Paese

Diciamoci la verità: di Sanremo non importa niente a nessuno. Del festival musicale intendo. Perché invece tutti lo guardano per vedere se qualcuno esagera, sia Celentano, sia Benigni, sia addirittura Morandi. Ecco perché in fin dei conti non serve guardarlo per intero, lo tieni lì di sottofondo, oppure aspetti il giorno dopo e su youtube e i giornali ti vai a guardare il pezzo e il commento piccante. Provate a fare un festival con solo i 24 cantanti.


Funziona perché è quella cosa lì. Come Ballarò e Porta a Porta che da quando ci sono ministri che non urlano non li guarda più nessuno e Floris deve inventarsi di portare in tv quella specie di sindacalista che è la responsabile del settore pensionati della CGIL che come un pensionato, ma rimbambito, commenta ogni cosa a microfono aperto, come se fosse anche lei davanti alla tv. In pratica Floris è come Maria De Filippi, scopre talenti horror, come la Polverini.

E quindi alla fine Sanremo resta la grande metafora di un Paese, solo che ha smesso di ascoltare estasiato e provinciale Nilla Pizzi e anche se non so perché ha deciso che preferisce defecare in pubblico.

1 commento:

Anonimo ha detto...

uno spaccato del paese davanti allo spacco di Belén