venerdì 8 luglio 2011

Titanic

Oggi, dopo quello che succede in borsa, è necessario un governo di unità nazionale.
Per evitare di affondare, per evitare che tutto vada in malora.
Bisogna farlo subito, bisogna che il PD e l'opposizione tutta si pongano in una posizione di assoluta responsabilità, mettendo da parte ostative di qualunque sorta contro Berlusconi o Trenonti o Pinco Pallo.
Bisogna anticipare il grosso della Finanziaria e mettersi al riparo da ulteriori attacchi speculativi che manderebbero e manderanno in fumo tutto lo sforzo di sangue che ci viene chiesto.
Dal mio segretario mi aspetterei un'apertura del genere già prima della chiusura delle Borse di stamattina.
Ma non accadrà.
Non resta che continuare a ballare sul parquet tra fiumi di champagne ghiacciato con cubetti di iceberg.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Il post è molto bello però ci ho messo tre giorni a leggerlo vedi tu? tue faghese che su maccu a su tuccaru!!!
Forse non hai sentito che c'è umbè di caldo.

Anonimo ha detto...

Per cercare di contenere il panico, l'orchestra si posizionò nel salone di prima classe e cominciò a suonare musica sincopata; si spostò poi all'ingresso dello scalone sul ponte lance.

Il Titanic era dotato di 20 scialuppe per una capacità totale di 1178 persone, non sufficienti per i passeggeri e l'equipaggio (appena un terzo del totale imbarcabile).

Le operazioni di carico delle scialuppe si svolsero rispettando la regola del "prima le donne e i bambini".[20][21] La prima scialuppa fu calata in mare alle 00:40 dal lato destro con sole 28 persone a bordo e poco dopo una con solo 12 persone, sebbene le loro capacità fossero di sessantacinque passeggeri, sprecando quindi tre quinti dei posti disponibili, molte delle scialuppe vennero calate in mare mezze vuote.

I passeggeri di prima e seconda classe ebbero facile accesso al ponte lance tramite le scale che conducevano al ponte, mentre i passeggeri di terza ebbero notevoli difficoltà a trovare il percorso. Del totale dei passeggeri di terza classe, se ne salvò solo un terzo, dando origine alla "leggenda", supportata da alcune testimonianze, secondo cui vennero intenzionalmente trascurati.[22]

Alcuni passeggeri tentarono di assaltare le scialuppe ancora disponibili, e il quinto ufficiale si vide costretto a sparare alcuni colpi di pistola per allontanare la folla.
La posizione registrata del Titanic al momento dell'impatto fu 41º 46' N 50º 14' O. Il relitto fu trovato alle coordinate 41º 43' N 49º 56' O.

Gli operatori marconisti Jack Phillips e Harold Bride inviarono ininterrottamente il segnale morse SOS, il nuovo segnale di soccorso che aveva sostituito ufficialmente dal 1908 il precedente segnale, il CQD. In realtà i marconisti si servivano raramente del nuovo segnale, che cominciò ad essere utilizzato universalmente dopo che Harold Bride lo usò a bordo del Titanic. A quell'epoca, inoltre, non tutte le navi avevano un servizio radio. Diversi bastimenti risposero tra cui il gemello Olympic[23], ma erano tutti troppo lontani per intervenire in tempo.

La nave più vicina era il Carpathia, distante 50 miglia; il suo marconista restò allibito quando ricevette un messaggio di soccorso dal celebre transatlantico al viaggio inaugurale, e svegliò il capitano Arthur Rostron per comunicare la notizia. Subito fu dato ordine di invertire la rotta e dare tutto vapore, ma il Carpathia sarebbe giunto sul posto in non meno di quattro ore. In uno degli ultimi messaggi spediti al Carpathia, come una sorta di implorazione il marconista inviò: "Ti prego di fare presto, amico. La sala macchine è allagata, stiamo affondando di prua."

Un'ora dopo l'impatto con l'iceberg, il Titanic aveva imbarcato almeno 25 milioni di litri d'acqua e la situazione cominciò ad assumere aspetti drammatici; il ponte di prora si stava inondando e tutte le scialuppe tranne due si erano già allontanate; a bordo rimanevano ancora più di 1.500 persone.

Archibald Gracie ricorderà in seguito che l'orchestrina di bordo continuò a suonare almeno fino all'1.40 circa. La signorina Katherine Gold (una cameriera che si trovava a bordo di una delle lance) vide da lontano tanti uomini seduti sul ponte A al suono di un ragtime. Udì anche un valzer ma non ricordò quale. (Citazione dal sito: "Titanic", di Claudio Bossi).

L'ultimo brano suonato dall'orchestra fu un inno religioso, forse "Autunno" o più probabilmente Nearer, My God, to Thee ("Più vicino a te, mio Dio"). Particolarmente preziosa è la recente testimonianza di Eva Hart, che all'epoca del disastro aveva 7 anni:
« Non c'è dubbio su quello che suonarono. Quando eravamo in acqua si misero a suonare una delle tre versioni di Nearer, My God, to Thee. Ne esistevano tre diverse versioni e quella che eseguirono la ascoltavo sempre in chiesa con mia nonna. In America quella versione non c'era ed è per questo che gli americani sostengono che non era quello il motivo suonato. »