lunedì 18 luglio 2011

Sul clima

Quando studiavo o leggevo dei momenti che precedettero la I ma soprattutto la II guerra mondiale spesso mi domandavo come la gente potesse continuare a vivere "tranquillamente"; come il clima pesante non abbia condotto gruppi imponenti di popolazione a "fare qualcosa", che poi non saprei bene cosa, ma insomma qualcosa, qualcosa che facesse trasparire la tensione, la paura, la depressione. Qualcosa che modificasse l'andamento delle cose non per evitare la guerra stessa, ma perché uno potesse cogliere la differenza di umore, la preoccupazione.

Poi guardo l'oggi: non sappiamo se tra un anno l'euro ci sarà ancora e se fra sei mesi l'Italia non andrà in default o se non vi andranno gli USA tra un mese (dove non è riuscita l'URSS riesce per la seconda volta la Grande Depressione). Mentre non sappiamo se tra un mese avremo ancora una qualunque forma di prestazione sanitaria o il pagamento delle pensioni e degli stipendi agli statali.
Nel frattempo, nella vita reale ho preso un caffè con un amico, come sempre; in tv danno alla sera dadada, si progetta l'expo di Milano e le Olimpiadi 2020, Tremonti accetta di assumere 67.000 precari della scuola in un triennio, Mediaworld cerca di vendermi un TomTom a soli 299 euro, Hugo Boss mi propone il suo ultimo profumo, George Clooney va a Venezia o diosadove con la sua nuova fiamma, Alba Parietti è tentata dal topless a Milano Marittima; fuori dalla finestra in questo momento, qualcuno ascolta "a manetta" una qualche canzone degli U2.

Insomma, ho smesso di farmi domande sulla II guerra mondiale e aspetto seduto la III.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

mi sono affacciato nel vuoto e ho visto nitidamente due che prendevano un caffè, a qualche ora dalla messa in onda di Da-da-da, mentre a Milano si progettano l'Expo, le Olimpiadi e il Mausoleo di Berlusconi, che i 67.000 precari della scuola assunti ci credo solo se li vedo, e il tam-tam di Mediaworld mi lascia indifferente come il profumo di Hugo Boss sulla pelle di pesca di George Clooney allacciato ad Alba Parietti in topless a Milano Marittima su un pedalò urlando "Mamma perdono" rifatta (la canzone, ma anche Alba) dagli Uddùe e per la terza guerra mondiale sempre dritti

Anonimo ha detto...

ma perchè...non dirmi che la III guerra mondiale non l'ho già studiata? e che palle però!

Anonimo ha detto...

di solito quando non si riesce a sbloccare un qualche apparecchio lo si "resetta". Quando si raggiunge l'apice della negatività economica e sociale invece, l'uomo si rifugia nella guerra, e non si può dire nella sitazione odierna che resettare non sia la soluzione. Stiamo tutti in apnea in attesa che succeda l'irreparabile, ma in piazza col forcone non ci scendiamo. Come sempre aspettiamo che lo facciano gli altri, noi abbiamo paura!

Anonimo ha detto...

se alba decide per il topless non è detto che i forconi non li usiamo per davvero