domenica 3 gennaio 2010

Perché no

Quando ero un ragazzo non ero un granché politicizzato e Craxi mi piaceva. Forse mi piaceva perché non ero un granché politicizzato, e lo dico senza connotazioni negative per Craxi. Anzi.

Aveva saputo cogliere il modificarsi della società italiana: il fallimento dei movimenti politici ideologizzati e rivoluzionari; lo sfaldarsi o meglio il drastico ridimensionamento numerico della “classe operaia”; il “ritorno al privato”; l’edonismo; la voglia di uscire da una logica di contrapposizione politica di stampo post-bellico.

Vedeva chiaramente la lampante sclerosi di uno Stato in preda al terrorismo rosso e nero e deviato in alcune sue parti. Seppe interpretare il desiderio di riforme e di rapidità d’azione che proveniva dall’elettorato e si presentò con piglio decisionista (termine che fu coniato da lui o per lui) per cambiare lo Stato. (Desiderio che sta oggi alla base dell’attuale voto berlusconiano). Seppe ridurre l’inflazione dal 20 al 6% in due anni, prendere iniziative impopolari come il taglio della scala mobile e piazzare i missili americani a Comiso in tempi di Guerra Fredda, quando Reagan minacciava apertamente l’URSS. A dire il vero l’iniziativa dei missili a Comiso rientrava nella tradizionale politica italiana filoatlantica, ma Craxi era un PresCons socialista, e il PCI cercò d’inzupparci inutilmente e ridicolmente il pane.

Insomma, uno che di strade intitolate potrebbe meritarsene.

Però, però, c’è l’esplosione del debito pubblico, già iniziata da anni, anche e soprattutto a causa del debole sistema economico italiano e del suo strutturarsi sempre più per corporazione. Craxi non solo non riuscì o non cercò di farci niente, ma peggiorò la situazione e questo è un problema politico serio.

Ma c’è un altro però, ancora più serio. Non seppe modificare nulla del processo sclerotico dell’Italia, anzi, vi si è completamente adattato, come dimostra la parte finale della sua parabola. Egli è sicuramente stato, come dicono molti, il capro espiatorio della questione Tangentopoli. Tutti i partiti erano vergognosamente coinvolti e lo sono ancora. Ebbe il coraggio di dirlo in Parlamento dimostrando un certo grado di inconsapevolezza e di stupore e questo non l’ha aiutato, anzi.

Ma il fatto che sia stato l’unico in sostanza a “pagare” non elimina il fatto che egli fosse responsabile di ciò che gli si addebitava e per questo scappò, scappò da uno Stato del quale era stato PresCons, dimostrando uno scarso senso delle istituzioni. Scarso senso delle istituzioni che contraddistingueva tutti già allora e oggi ancora di più. Insisto, non si comportò peggio degli altri e forse ha qualche merito politico più degli altri, ma si comportò come gli altri, e il fatto che gli altri non abbiano pagato non fa differenza, aumenta semmai solo la diffidenza nei confronti del sistema politico e giudiziario italiano.

Ed è morto contumace, e non come Mazzini, mi spiace, non come Mazzini.

Quindi no, niente strada.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

ahahahah amen...e mancu mali...o mauro...e finila

Anonimo ha detto...

Di Pietro ha detto cazzate per quasi un anno. Si è salvato al 90°...Il PD ritenta il suicidio che culminerà a Marzo...ma non potrà mai dire:abbiamo perso? Come mai? Non me l'aspettavo!!!!!!!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Ottimo post. Che sottoscrivo in pieno. Aggiungo solo che in molti film "carcerari" si fa riferimento al fatto che in galera tutti si dichiarano innocenti, tutti. Ossia nessuno si assume pienamente la propria responsabilità se non per scopi tecnico-processuali. Muoia Sansone con tutti i Filistei. Anzi, che cazzo, scappi Sansone e si fottano i Filistei!

Giampiero ha detto...

Sono d'accordo con molte delle cose che scrivi, ma non con la conclusione.
Forse perchè penso che l'intitolazione di una via non debba essere il frutto di un'approvazione dell'operato del "nominato", ma solo la conseguenza di un ovvio riconoscimento dell'importanza avuta da quel personaggio nella storia di un Paese.
In questo senso non mi lamento di percorrere viali che riportano i nomi di regnanti del passato (senza perciò approvare il loro operato) e non avrei niente da ridire se si pensasse di ricordare nella toponomastica grandi personaggi italiani del passato come Mussolini.
Siamo stati anche questo: craxiani, fascisti, maoisti, monarchici. La storia ha altri modi per dare giudizi: una strada non ha mai tolto o dato l'eternità a nessuno; perchè averne paura, quindi?