Questa vicenda di Amanda Knox e di Raffaele Sollecito mi spinge ad una domanda: qualcuno di noi è veramente in grado di dire che si è fatto un'opinione chiara?
Non sulla colpevolezza o innocenza, quello è facile, lo si fa a prescindere.
Ma su quello che è avvenuto. E non dipende solo dal fatto che io seguo la cronaca distrattamente. Hanno riempito i tg e i giornali della vicenda, i titoli sarebbero stati sufficienti.
E invece no.
Come sempre o almeno come quasi sempre non si capisce cosa sia successo, non c'è bisogno di risalire a piazza Fontana all'Italicus o alla strage di Bologna.
Non si capisce mai niente dei reati italiani, la gente viene incarcerata e condannata e non si è mai in grado di dire: le cose stanno così.
Questi due li hanno condannati a 25 anni e in pratica non si è riusciti a dimostrare che loro erano lì, anzi, il computer di Sollecito direbbe che erano da un'altra parte.
A Cogne hanno condannato la Franzoni perché era l'unica in zona.
Io non dico che non siano colpevoli, tutti questi, ma anche Giusva Fioravanti e la Mambro e Sofri e Gheddafi e chi volete voi, ma è possibile che alla fine l'unica cosa che si capisce è che Tizio o Caio durante il processo hanno uno sguardo torvo o disperato e che manda bigliettini e che ha una maglietta pervinca oppure rosa?
2 commenti:
Riapriamo il fascicolo Caino.
Sono d'accordo,però sarà un problema recuperare i reperti da far esaminare ai R.I.S.
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