lunedì 27 luglio 2009

Pubblicità

A me la pubblicità piace, forse, meglio, mi piaceva: la pubblicità del gigante Ferrero, il concerto per violino e orchestra di Beethoven per il Vecchia Romagna, ricordo alcuni spot Nike degli anni '80 con Sergej Bubka o quel folle di Michele del Glen Grant e negli anni 90 quel magnifico spot del Brasile che giocava in aeroporto, cose così, bellissime, più belle dei programmi che riempivano (altro che "non si interrompe un'emozione" del caro vecchio PCI già allora anti-berlusconiano e repressivo).
Tuttavia confermo, la pubblicità mi piace. Ancora.
Il fatto è che la pubblicità è quella che è, mica dice cose vere e uno dice, vabbe', è ovvio, "pompano" un po', "caricano" ma la sostanza è quella, di quanto vuoi che sia la differenza tra la realtà e la promessa?
Tanta, e tu dovresti saperlo, ma la cosa ti sfugge, è la verità.
Negli anni '70 c'era uno che dimagriva con l'olio, qualcuno si ricorderà il refrain "la pancia non c'è più", era la pubblicità dell'olio Sasso. Ti dicevano che dimagrivi con l'olio e tutto sommato non sembrava assurdo.
Ora vedi gli spot del latte, il latte più bianco e più buono che esista, tu lo sai che ti arriva in tavola prodotto da mucche strafatte di antibiotici per produrre di più, però non ci credi.
L'Eni produce la benzina più buona del mondo e la più pulita la più rispettosa (io ricordo un magnifico spot inizio anni '90 con la musica della Sagra della Primavera di Stravinsky), tu lo sai che nel delta del Niger l'Eni ammazza Negri (bel gioco di parole eh?) da decenni e distrugge tutto ciò che trova, ma il messaggio è così rassicurante...
Insomma l'ho fatta lunga quando volevo solo dire che io un mio sistema per fare la tara alla pubblicità ce l'ho, l'ho elaborato da anni: vuoi capire qual è la differenza tra realtà e promessa?
Pensa alla pubblicità dell'aspirina o dello zerinol, cosette così, "mi sento malissimo", "e ora...e ora cinema!" dopo la pilloletta taumaturgica. Oppure il risveglio con il salto giù dal letto e via a tennis, mentre la sera prima avevi 40 di febbre. Ecco io ricordo me stesso alle prese con questi aggeggi, che quando ho una banale faringite senza febbre devo prendere almeno due pastiglie per notare un lieve miglioramento 4 ore dopo l'assunzione e la cosa comunque non si risolve prima di una settimana di dolori e di reumi. Ecco questa è la distanza questa è la tara, questo è il mio metodo per godermi un po' di buona pubblicità.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

lei guarda troppa pubblicità

Anonimo ha detto...

però è vero quel che dice e mi risovvien l'ancor più antica verità (o spot): "mangiate merda, milioni di mosche non possono sbagliarsi"

Anonimo ha detto...

Scusi!! Anonimo due!!! L'he caduta la corona!!!