A me Stefano Rodotà è sempre piaciuto molto. Un rigore
morale percepibile sin dalla rigidità del suo volto e del suo parlare lento, un
andamento professorale nei confronti del quale provo un innegabile debole (tipo
Monti per intenderci). E poi è di sinistra, ah, è di sinistra come solo un
professore universitario sa esserlo; dirò di più, è di sinistra come solo un
indipendente di sinistra sa esserlo. Uno che non prende tessere, ma che accetta
le offerte fatte da sinistra alla sua nobile persona e intelligenza. Perché la
sinistra sa riconoscere la parte migliore dell'Italia.
Sarebbe un ottimo presidente della Repubblica? Chi può
dubitarne, e a dire il vero non ne dubiterei, il miglior custode della migliore
Costituzione del mondo, come dice da anni la sinistra e come dice anche Beppe
Grillo da qualche tempo.
Solo che, almeno ai miei occhi, solo ai miei, il prof.
Rodotà ha fatto un errore, non ha detto no alla candidatura propostagli dal
M5S. Il movimento più populista che si sia mai visto in Italia. Che nega la
libertà di mandato per l'eletto, al quale impone una almeno teorica pura
funzione di portavoce di una volontà democratica telematica del popolo (forse è
questo il richiamo della foresta per la sinistra italiana e quindi anche per
Rodotà: il popolo, così si materializza l'immagine di migliaia di piccoli
soviet dove i russi a milioni discutevano in locali di legna scarsamente
scaldati dai loro corpi e dalla legna nella notte russa, ma dove il popolo
prendeva decisioni epocali, rivoluzionarie). Che impone ai suoi eletti di non
viaggiare sulla TAV, perché antiecologico e antipopolo. Che impone agli eletti
di non dormire mai e soprattutto non sulla TAV, perché il popolo va servito h24,
come facevano Stalin e Mussolini.
Mi chiedo se Rodotà ci ha pensato a queste facezie, a queste
inezie, quando ha detto sì alla candidatura a PdR da parte di Grillo. Ma che
importanza ha questo? "In fondo, avrà pensato, se mi chiedono di
candidarmi, dico, a me, che io sono STEFANO RODOTA', mica PAOLO BONOLIS, ci
avranno pensato, no? se l'hanno chiesto a me, che sono STEFANO RODOTA', non
devono essere poi così male, no? Devono essere di sinistra anche loro allora. E
poi, mica me l'ha chiesto Storace, o, peggio Berl.... no, non posso pronunciare
quel nome, mmmhh, okkei accetto".
2 commenti:
Grandioso come sempre.
mi a me mih! Con l'età avanza anche l'ego oltre al desiderio dei dolci.
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