Ieri sera, mentre preparavo la cena, ha preso un pezzo del
robot da cucina che, senza volerlo, le è caduto di mano. L'ho guardata e
rimproverata, e lei, con lo sguardo un po' torvo, ha farfugliato un po',
lasciandomi intendere che sì avevo ragione ma non l'aveva fatto appositamente,
che appunto il pezzo l'era sfuggito di mano. Potevo chiuderla lì, ma ho alzato
un po' la voce rimproverandola ulteriormente. Infatti le sono venuti gli occhi
lucidi ed è andata via, con un pianto strozzato.
Mi sono addolorato, e non capivo perché e mi sono detto che
l'avevo fatto per insegnarle qualcosa.
Poi nella notte ci ho ripensato, mentre non riuscivo a
prendere sonno, e ho capito. Non l'avevo fatto per motivi educativi. Perché
bastava il primo rimprovero.
In realtà ho compiuto una vera cattiveria, perché sapevo che
avrebbe pianto e però sapevo che poi avremmo fatto pace, e che l'avrei
abbracciata e baciata e saremmo stati sul divano a guardare i cartoni animati. E
questa cosa mi piace molto, e quindi l'ho rimproverata senza altro motivo.
Ecco i genitori non sono sempre buoni. Figurarsi io.
3 commenti:
Caro e-deserto io ti penso sempre e non t'immagini quanto
ma poi col robot hai fatto pace?
No ma poi ti pare normale venircelo a dire... ma poi chi hai rimproverato? tua figlia o tua moglie? No perché se è la seconda non state messi bene...
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