mercoledì 31 marzo 2010

Ah no?



Così titolava la Nuova Sardegna del 16 marzo 1968.
E' vero, di intellettuali manco l'ombra.

martedì 30 marzo 2010

Perso

Abbiamo perso nettamente e seccamente.
E per ora non so aggiungere altro.

lunedì 29 marzo 2010

Nerinho

Ora mi becco le solite osservazioni da ex-tifoso in realtà tifoso eccetera eccetera, e tutto sommato poco mi importa perché nella coscienza sono tranquillo (frase esagerata per il calcio, ma ormai tutto si equivale a questo mondo).
Mourinho dice che non si è presentato ai giornalisti.

venerdì 26 marzo 2010

Mi ricorda qualcosa

C'è qualcosa di già visto nella situazione che riguarda la Chiesa cattolica in questi giorni. Ratzinger ha effettivamente introdotto delle novità nell'atteggiamento dei pontefici relativamente alla questione pedofilia. La sua lettera ai vescovi d'Irlanda, con la quale li invita a sottomettersi non solo alla giustizia di Dio ma anche a quella degli uomini è significativa. L'omertà di qualche anno fa sul tema è superata.
Tuttavia, ecco l'analogia, egli mi sembra oggi un po' come il Gorbaciov della fine degli anni '80. Il suo desiderio di riforme nella continuità, venne travolto dall'onda dello scontento. E' difficile rompere le dighe e aspettarsi di non essere travolti. L'opinione pubblica, in Italia molto distratta da eterni duelli B sì B no, è molto colpita dalle descrizioni di fatti di pedofilia orribili taciuti per decenni (sospettare non è lo stesso che sapere...).
Naturalmente la Chiesa non è l'URSS. Ne verrà fuori, come è riemersa da tutte le crisi del passato. Il Cristianesimo si rapporta con l'assoluto, le vicende storiche stanno nel tempo e per natura il tempo non è l'assoluto, né è assoluto.
Tuttavia per noi che viviamo immersi in questa illusione temporale è interessante e difficile dire come andrà a finire, se con profonde e innovative (rivoluzionaria) riforme dell'ordine sacerdotale, o se con un arroccamento e una difesa ad oltranza.
Per me che vivo nel tempo e nella mia sensibilità, sarebbe auspicabile che Ratzinger mantenesse a mente la frase "Ecclesia semper reformanda est".

mercoledì 24 marzo 2010

Mentre noi parliamo d'altro

Alcuni osservano giustamente che Obama, se non ferma la nuclearizzazione dell'Iran, non sarà certo ricordato per questa riforma sanitari.
Alcuni osservano giustamente che questa riforma sanitaria non è poi questo granché.
Alcuni osservano che non sarà granché ma serve a rilanciare la sua attività politica e gli consentirà di dare una svolta al suo mandato.
Ieri ascoltavo due interventi (di Maurizio Molinari, sempre ottimo, e di una giornalista del Riformista di cui non ricordo il nome) e osservo solo questo: negli Stati Uniti il Parlamento funziona, Obama ha dovuto faticare a conquistarsi i parlamentari quasi uno per uno e Nancy Pelosi, capogruppo (diciamo così) dei Democratici, ha fatto un magnifico lavoro di cucitura, tutto su una riforma, su una legge di 1000 pagine (mille!). Cioè, negli USA si fa politica, si parla di politica, si affrontano le questioni che sono importanti per il loro Paese. E' stato bello ascoltare una discussione così, centrata sulle cose.
Viene voglia di occuparsi di politica....

martedì 23 marzo 2010

Brigitte Bordò bordò



Questa l'ho vista al Conad di via Budapest e non ho resistito a fotografarla. E' proprio un segno dei tempi.

lunedì 22 marzo 2010

Paradigma

Al solito, dopo una manifestazione c'è la guerra numerica. La questura dice 150mila e Bondi afferma pacatamente: "Falsità! eravamo 1milione!" (falsa pure la questura?).
Ma questa è routine e accade anche a sinistra.
La novità è la parola di Berlusconi: "Ognuno dà i suoi" di numeri.
Ecco, qui c'è tutto Berlusconi. Anche con i numeri adatta, dilata, restringe, dà il suo parere. La verità non esiste e non c'è bisogno di far tante polemiche, ognuno dice la sua, in una eterna confusione e in un continuo accavallarsi di false novità che fanno dimenticare le precedenti appena sfornate.
E poi Galli della Loggia si lamenta che viviamo in un'epoca dove solo la Scienza ha credibilità. E' il contrario, ci stiamo evolvendo verso un nuovo irrazionalismo magico dove tutto è possibile, basta affermarlo: "bidibi, bidibibodibi, bidibibodibù.

lunedì 15 marzo 2010

E confrontatelo col vostro 730

Stando alle dichiarazioni dei redditi rese pubbliche ecco una novità interessante: tra i ministri, il più “impoverito” risulta essere quello dell’Economia, Giulio Tremonti. Nella dichiarazione del 2009 relativa ai redditi del 2008, infatti, Tremonti ha dichiarato un reddito imponibile di soltanto 39.672 euro rispetto ai 4,5 milioni dell’anno precedente. Nella sua dichiarazione il ministro dell’Economia ha iscritto un credito d’imposta di 70.376 euro. Nello specifico, il reddito complessivo di Tremonti è stato pari a 176.897 euro, ma con oneri deducibili dal reddito per 137.225 euro che hanno fatto scendere l’imponibile a 39.672 euro.

Ripeto 137.225 euro di deduzioni fiscali, 39.672 euro di imponibile.
Se non stessi annegando nella bile riderei fino a morire.

mercoledì 10 marzo 2010

Serve chiarezza

Ratzinger dice: "La pedofilia non c'è solo nella Chiesa". Parole sante ma che importa?: parafrasando un passo di un autore piuttosto noto, guarda il trave che hai nel tuo occhio prima del fuscello nell'occhio altrui.
Perciò, Ratzinger abbia il coraggio di far fare alla Chiesa ciò che sinora non ha avuto il coraggio di fare sull'argomento: chiarezza e collaborazione con le forze dell'ordine, basta con i comportamenti opachi in materia.

p.s.: ridicole ma soprattutto offensive dell'intelligenza le parole del fratello del papa Georg: "abusi? beh, lo ammetto, qualche schiaffo ai piccoli coristi l'ho dato anche io".

Eh già

Massimo Franco oggi sul Corriere: "questa vicenda a metà strada fra disprezzo delle regole e farsa ha l'effetto di dilatare l'immagine di una nomenklatura a dir poco pasticciona: incapace di dare soluzioni accettabili anche a problemi che dovrebbero essere i «fondamentali » delle sue competenze [...]. A colpire è il vuoto che accomuna gli schieramenti; e la difficoltà a ritrovare un baricentro che rassicuri l'opinione pubblica. Il disorientamento nasce dalla sproporzione fra il problema tutto sommato minore delle liste e l'enormità del caos che ne è scaturito. Nessun nemico della Seconda Repubblica sarebbe riuscito ad inventare un piano per delegittimarla più perfetto di questa manifestazione involontaria di dilettantismo".

domenica 7 marzo 2010

Parole sante

"Ciò che nell’ideologia del Pdl e del suo capo è inammissibile è l’idea che il consenso elettorale sia tutto, che esso debba mettere a tacere qualunque obiezione, che solo esso conti in una democrazia. E’ questa la premessa, infatti, di due micidiali conseguenze pratiche. La prima si manifesta all’esterno come senso di onnipotenza, come arroganza nei comportamenti, come altezzosa insofferenza verso qualunque critica. La seconda conseguenza colpisce all’interno lo stesso Pdl, impedendogli di essere un partito degno di questo nome.
Se conta solo la vittoria elettorale, infatti, e il carisma berlusconiano basta a vincere le elezioni, allora è fatale che la qualità degli uomini, il merito, l’onestà, non contino niente".
Ernesto Galli della Loggia sul Corriere di oggi. Non propriamente un comunista.

giovedì 4 marzo 2010

La Legge

Il problema non è stabilire se poi centinaia di migliaia, anzi milioni, di cittadini daranno o no il voto al PDL nel Lazio o in Lombardia.
Il problema è stabilire se le liste siano state presentate secondo le regole o no e così non è stato.
Ci sarà un vulnus democratico al diritto di voto? Indubbio.
Ma mi domando, non sarebbe una ferita ben peggiore fare strame della legge che regola l'accesso alla presentazione delle liste?
Io dico di sì.
Comunque aspetto, perchè davvero sarei stupito se alla fine non si "accomodasse tutto".