mercoledì 31 ottobre 2012

Buonasera


Dling-dling
M- Buonasera...
L- Buonasera, cosa posso fare per lei?
M- Buonasera, ecco vede, ho questa cosa qui, che mi è appena arrivata...
L- Oh, ma è bellissima
M- Le pare? sì è vero, come le dicevo mi è appena arrivata e già mi piace un sacco, ne sono praticamente schiavo.
L- Bene, dunque?
M- Ecco vede, il punto è che, insomma, praticamente non fa niente, piange, quando va bene dorme, e poi mangia cacca e pipì. Mi piacerebbe vedere qualcosa di più. Mi hanno mandato da lei, sono un po' scettico si può fare?
L- Ma certo, qui si fanno miracoli, basta pagare. E cosa vorrebbe? Qualcosa di complesso?
M- No, niente di che, che ne so, magari dico così a caso, iniziare a camminare?
L- Ma certo, è bellissimo quel momento lì. Il punto zeropuntodieci, vede?
M- Già fatto? fantastico.
L- Vede come le tiene l'indice mentre sta sulle sue gambette storte?
M- Magnifico, certo è faticoso un po' inchinato, ma non è paragonabile a prima e poi è così attiva e partecipativa. Chiaro, se riuscisse a esprimersi meglio...
L- Facile, l'unopuntocinque, eccolo. Qui dice già babbo, contento?
M- Che meraviglia. Non che avessi fretta, sia chiaro, non è che mi offenda perché ha imparato prima a dire cacca. Comunque così è magnifica. Fa molto ridere così incerta. Ovvio che i giochi che fa non è che mi coinvolgano tanto, anche se mi accorgo dell'evoluzione.
L- Dica la verità, è un gioco divertente questo eh? ci si prende gusto e se ne vuole di più e di più, si vuol vedere come va.
M- Eh sì, cioè, come le ho detto quando sono entrato, uno insomma ha fretta di vedere...
L- Mmmh, l'aiuto io, che ne dice della versione trepuntozero? il primo anno di scuola materna.
M- Davvero? Fantastico, ma come ci riesce? È meraviglioso, così grande?! È una vera donnina. E come è consapevole.
L- Già, e non ha visto il resto...
M- Il resto? Oh sì chiaro, bellissimo, solo che non so, ma... scusi, prima di andare avanti, non vorrei sembrarle venale, ma sa, con questa crisi. voglio dire, ma quanto mi costa?
L- Oh, ma poco, per esempio, questo che ha visto, è tutto già pagato e lei con i miei prezzi non se ne è neppure accorto.
M- Beh effettivamente no non mi sono accorto di niente, ma come già pagato? cioè, quanto fa?
L- Vuol dire quanto ha fatto, ecco, il conto, ad ora sono tre anni.
M- come tre anni? cioè?
L- Tre anni, sono tre anni. Tre anni della sua vita. Già pagati, e lei non si è neanche accorto. Non è contento? E' un bel prezzo vero?
M- .... scusi, l'uscita?
L- Che fretta ha? (certo che fare a lei questa domanda...) facciamo così, che ne dice se le do il venticinquepuntozero: con laurea acclusa? magari, con un po' di fortuna, le do qualche pezzo del punto quarantapuntozero, quello con i nipoti.

martedì 9 ottobre 2012

Le Sfide di Zanardi

Ieri ho beccato la prima puntata della nuova versione di Sfide su rai3.
In realtà era una vecchia puntata (una puntata vigliacca, perché colpisce i 40enni me compreso sotto la cintura, visto che era sui mondiali dell'82), con l'aggiunta di Zanardi.
Ho grande rispetto per Zanardi, per la sua forza di volontà, per il suo ottimismo, anzi dico di più: nonostante il suo ottimismo mi sta quasi simpatico. Però, chissà, forse funziona, ma io non capisco cosa ci faccia in tv e cosa ci faccia in quel programma. Va bene, sfide e lui sfida la vita eccetera, ma la cosa finisce lì. Il programma aveva un suo ritmo e un suo racconto, e lui lo spezza e lo rallenta, gli fa perdere tensione emotiva, non serve materialmente a niente; ha quasi la stessa funzione delle vecchie annunciatrici, non è neanche didascalico, perché non accompagna le immagini.
So benissimo che non si tornerà indietro, anzi ripeto, forse il programma andrà pure meglio, ma tra l'andare meglio e l'essere meglio...

mercoledì 3 ottobre 2012

Il costo della politica


Una delle frasi che si sentono più diffusamente a proposito dei costi della politica è che si tratta dei costi della democrazia.
Ma la definizione non è corretta.
A parte il fatto che la politica vi è sempre, mentre non necessariamente la democrazia, da un po' di tempo a questa parte ho cominciato a rovesciare il problema, a domandarmi quanto la politica, questa politica, costi alla democrazia.
E il bilancio è sconfortante. Non alludo solo ai corrotti di questi giorni, che pure fanno piuttosto orrore, ma che si potrebbero (certo, con molto sforzo) considerare marginali. No, io parlo proprio della politica delle decisioni, non delle feste e delle note spese gonfiate. E allora mi domando, quanto è costata questa politica nel momento in cui si sono prese decisioni in termini di salute, istruzione, ricerca, consumo del territorio, giustizia, economia, lavoro e via dicendo. 
Un disastro, un costo enorme per la società.
Un costo enorme per la democrazia.