venerdì 30 dicembre 2011

E due

Ieri ho visto un bel pezzo della conferenza stampa di Monti. Per la seconda volta (dopo quella che spiegava la manovra di dicembre) l'ho trovata bella, interessante, concreta soprattutto.
Per la seconda volta però mi sono ritrovato il giorno dopo con gli editoriali che mostravano stupore o spiegavano lo stupore di chi guardando quella conferenza stampa rimaneva colpito, perché il professor Monti è stato appunto professorale, e la gente non capisce bene, nonostante i grafici.
E allora eccomi a riflettere sul fatto che anche io sono un professore, uno che oltre a studiare di mestiere spiega le cose alla gente (a ragazzi più o meno grandi), cioé uno che come Monti dovrebbe spiegarsi bene e essere capito bene, perché quello fa di mestiere. Non è solo un bravo ricercatore, è proprio uno che insegna, un professore. E invece no.
E il paradosso è qui: proprio come me che ho la sensazione di non essere mai capito dai miei ragazzi, ecco che il professor Monti non viene capito dai suoi di ragazzi (il "popolo" italiano), e c'è bisogno che qualcuno glielo spieghi bene con altre parole, meno professorali, più alla bidello dei vecchi tempi, che la ricreazione è finita.

mercoledì 28 dicembre 2011

Supponiamo

Mettiamo che i tre, Buffon, Cannavaro e Gattuso, non c'entrino niente con le frodi, ma mettiamo che sia vero che giocano "di brutto", tipo 100 o 200 mila euro al mese, come sembra dalle intercettazioni. Ma quei soldi, al fisco, non interessano?

lunedì 26 dicembre 2011

Decrescita infelice

Io capisco le ragioni ecologistiche che stanno alla base del principio della decrescita. Capisco che il modello economico e di vita che ha caratterizzato la nostra storia recente sia in crisi profonda.
Ma da almeno tre anni e soprattutto in quest'ultimo abbiamo sperimentato con sempre maggior forza cosa significhi la decrescita.
E non è per niente felice.

domenica 25 dicembre 2011

Buon Natale

«La disperazione più grande che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere rettamente sia inutile».
Corrado Alvaro.
Questa frase l'avevo ritagliata almeno un decennio fa. Ovvio che mi aveva colpito. Oggi è ancora più attuale.

venerdì 23 dicembre 2011

Tanti saluti

Martedì ho praticamente saltato in tronco Ballarò perché in dieci minuti avevo accumulato tutto il malumore sostenibile. Lunedì avevo già saltato l'odioso Gad Lerner. Ieri, complice la programmazione a base di Dio ci aiuti, Io canto Christmas e il giovane Sherlock, sono finito su Piazzapulita, dove oltre tutto c'era il solito Bersani affranto. I minuti di sopportazione sono stati tre, scarsi.
Basta, io almeno per un po', ho chiuso con questi programmi.

venerdì 16 dicembre 2011

Tattiche che generano speranze

La mossa del governo Monti di accogliere l'emendamento di IdV e Lega per l'assegnazione a gara delle frequenze televisive fa ben sperare e soprattutto denota una capacità di malizia del governo che potrebbe favorire alcune mosse prossime "difficili".
E' indubbio che alcune operazioni (come quella delle frequenze appunto) avrebbero visto l'opposizione in sede di approvazione della finanziaria di alcune parti importanti dell'attuale maggioranza e posto a rischio l'operazione, visto che comunque IdV e Lega avrebbero votato contro.
Ma superato lo scoglio di questa manovra, Monti può provare a cercare maggioranze ad hoc su singoli provvedimenti e chissà, addirittura ottenere i voti della Lega e non solo dell'IdV che vadano a sostituire parte di quelli del PD e del PdL.
Speriamo.

giovedì 15 dicembre 2011

Nella morsa

La verità rispetto alla crisi italiana è che non è risolvibile, se non con una soluzione europea. La verità è che questa non arriverà, o arriverà quando saremo ridotti come la Grecia. Solo che noi non siamo la Grecia e avremmo l'opportunità di fare la "voce grossa", soprattutto ora che abbiamo fatto un'ulteriore manovra (totale annuo 130 miliardi di euro).
Spero che miniMariobros la prossima volta che incontra la Merkel faccia qualcosa di più che "accalorarsi un po'" (ipse dixit su Cameron).

Monti e topolini

Neanche i medicinali di fascia C. Insomma, questo governo di salvatori della patria lasciano le corporazioni intatte e aumentano le sigarette. E' vero che per far questo bastava Cirino Pomicino, non c'era bisogno di Catricalà e forse Monti quando andrà a Porta a Porta di nuovo dovrà mettere da parte un po' della spocchia con la quale ha trattato Vespa.
Non che ci sperassi, ma la grande speranza si va decisamente ridimensionando.

venerdì 9 dicembre 2011

Ma non dovevano rilanciare la crescita?

Io non dubito delle parole di Monti e Napolitano che forse non avrebbero neanche pagato gli stipendi di Natale senza questa manovra, ma non dimentico che il governo Monti nasceva con l'esplicito obiettivo di "rilanciare la crescita", cosa che ci veniva esplicitamente chiesta dall'Europa e non per fare un'altra salassata durissima costi quel che costi, perché per far quello bastava il buon Tremonti. Lo diceva anche Berlusca che Tremonti era bravo solo nel "rigore".
Ora, senza che io ne capisca niente di economia, ma se la Corte dei conti dice che con questa manovra ce ne andiamo in recessione ancor più di prima e che siamo a rischio avvitamento, ecco allora, non sarà che c'è qualcosa che Monti e co. hanno fatto non bene bene? anche se sono bravi bravi?

Per qualche copia in più

Il Corriere della Sera resta secondo me il miglior giornale italiano anche e soprattutto per i toni che usa. E' vero che sul sito ogni giorno è un abbondare di "choc" per le più solenni stupidate, siano esse combinate da Paris Hilton o Lady Gaga, ma il giornale è solido nella sostanza.
E allora è anche bella l'intervista a Geronzi di oggi, solo che il titolo recita così: "Quando Cuccia mi disse: I bilanci di Berlusconi sono falsi".
Che uno se lo va a leggere solo per quel titolo che Travaglio ci andrebbe a braccetto.
Poi lo leggi e il pezzo incriminante suona così: " Cuccia disse a me [Geronzi], che ero seduto dietro accanto a lui: "Questa operazione [quotare in borsa Mediaset] non si può fare". E perché?, gli chiesi. "Perché i bilanci sono falsi". Cuccia: "Le cifre di Berlusconi non sono vere, ma virtuali. Quanto vale un'antenna? Un'antenna non è una ciminiera, non ha sotto un opicifio". Lascio a lei valutare a che punto fosse l'evoluzione del pensiero in Mediobanca, attorno allo sviluppo di un settore dell'industria che ha avuto e avrà ancora grande successo. Ciò, naturalmente, nulla toglie al giudizio storico sulla grandezza di Enrico Cuccia, sulla sua opera che ha salvato l'asfittico capitalismo italiano".
In pratica sarebbe stato giusto titolare: "Quando mi accorsi che Cuccia era un fesso". Ma al Corriere certe cose non si dicono, meglio sparare sull'eterno parvenu Berlusconi.

mercoledì 7 dicembre 2011

Zagaria

L'arresto del superboss Zagaria contornato da giustificata soddisfazione dovrebbe riportare in prima fila tra i commenti dei giornalisti e dei politici una questione che invece non è stata abbastanza sottolineata in questi mesi di incrudelirsi della crisi e delle conseguenti manovre lacrime e sangue: quello del paradosso di uno Stato che pretende di uscire dal pantano del debito e dell'economia stagnante e che contemporaneamente ha praticamente tutte le regioni del sud e la Lombardia nelle mani del crimine organizzato.

lunedì 5 dicembre 2011

Questo sì che è coraggio

Questa cosa delle studentesse russe che sono andate a votare nude per protesta l'ho inizialmente presa per una sceneggiata esibizionistica.
Poi stamattina ci ho pensato meglio: nude, a dicembre, in Russia!!

venerdì 2 dicembre 2011

I costi della politica

C'è questa cosa che viaggia molto in questi giorni, anche e forse soprattutto tra uomini e donne di sinistra, che cioé se si tagliano gli stipendi dei politici, poi va a finire che la politica la possono fare solo i ricchi. Cioé Berlusconi. E anche, linea Sposetti, se si tagliano i contributi statali (leggi rimborsi) ai partiti va a finire che per forza bisogna chiedere mazzette sennò il partito come lo tieni su.
Ora, per far politica ci vogliono montagne di soldi, questo è vero. Montagne.
Però, ecco a me questa cosa non mi convince e sono lì i fatti a dimostrarlo, perché quando il signor vicepresidente della Lombardia (solo per fare l'ultimo esempio) si intasca una mazzetta da 100000 euro mentre ne guadagna sui 15000 al mese o il signor Penati (per fare il penultimo ed essere bipartisan) faceva quel po'po' di macello a Sesto e ne intascava altrettanti, ecco credo che nessuno dei due avesse grosse difficoltà ad arrivare alla fine del mese né ne avesse a far politica.
E poi, signori belli, nessuno è obbligato a fare politica soprattutto non con i soldi pubblici e nessun partito deve per forza stare in piedi se non ci sta. Un tempo PCI e DC avevano montagne di iscritti, ora i partiti non ce li hanno più, ciccia, vuol dire che non va, vuol dire che quel famoso distacco dalla politica di cui si parla ha un senso e vuol dire che non spetta al cittadino diminuire il distacco, ma alla politica (leggi partiti e politici).
E infine, basta con questa storia che siccome non si riesce a finanziarsi allora uno è costretto, perché le persone oneste sono persone oneste e non sono tali solo perché sotto al naso non gli sventola del denaro, ma perché se trovano il portafogli di uno per strada glielo restituiscono. Chiaro che esistono i casi estremi dei poveracci che non sanno come dar da mangiare ai loro figli, ma le foto di Penati e di Nicoli Lombardi non sono ancora abbastanza smunte, a mio giudizio.