La plastica testimonianza del fatto che il PD sia un partito
fallito è data dalle riflessioni e battute di molti militanti e dirigenti del
PD stesso in queste ore. Infatti molti, anzi moltissimi, si lanciano in giudizi
scontati, sconfortati e superficiali alludendo alla rinascita della DC.
Dimenticando che Enrico Letta è il vicesegretario del partito. Il
vicesegretario del PD. (E dimenticando anche, tra parentesi, che la DC fu un
grande partito, alla faccia nostra).
Comunque, questo è Enrico Letta. Un uomo del PD. E così
dovrebbe essere percepito da tutti. Senza star lì a fare analisi di DNA di
sinistra, poiché non "proviene" dai DS, bensì dall'area Margherita.
Ma se ricordo bene il partito nasceva come strumento di superamento di queste
divisioni. Nasceva ai fini della creazione di una nuova identità politica
(purtroppo piena di ricordi). Perciò mi rifiuto di giudicare Letta come
qualcosa di estraneo alla cultura del partito e come una soluzione al ribasso.
Nel merito. Ha costruito, almeno sulla carta e almeno nei
dicasteri importanti, un governo decente. Spero che decente lo sia anche nel
futuro e faccia qualcosa di buono per l'Italia. Se così sarà, diventerà l'uomo
forte del partito (mi piacerebbe poter dire il leader) e sarà giusto, più che
giusto così. Se così sarà, darà speranze agli Italiani che magari decideranno
di votarlo alle prossime elezioni, senza bisogno che se ne vada in giro a
sparare in campagna elettorale frasette tirate fuori a caso dai beneamati
Berlinguer, don Milani, De Gasperi, Gramsci e via dicendo. Aprendo finalmente
una nuova stagione politica.
p.s.: al posto suo poteva esserci qualcun altro? Magari di
Bettola? Sì, se... se non avesse detto sempre no, se non avesse sbagliato
tutto, se non si fosse comportato come si comporta da sempre una certa sinistra
italiana. Troppi se. La verità è che probabilmente la risposta è No e non solo
per il povero Pierluigi, ma per tutto il modello che lui rappresenta.