martedì 28 settembre 2010

Contemporaneità dei classici


Sul posto di lavoro Ivan Grigor'evic aveva inteso raccontare che al tribunale cittadino prendevano mance; che alla scuola di radiotecnica si potevano comperare buoni voti per i ragazzi che davano gli esami di concorso; che il direttore di una fabbrica cedeva per denaro del metallo, di cui v'era gran penuria, a una cooperativa che produceva merce di largo consumo; che l'amministratore di un mulino si era costruito col denaro rubato una casa a due piani con pavimenti dai parquet di quercia; che il capo della polizia aveva rimesso in libertà un gioielliere, noto per essere un ladro, accettando dai suoi familiari l'incredibile bustarella di seicentomila rubli; che persino il padre e padrone della città - il primo segretario del comitato di partito - poteva, dietro compenso, ordinare al sindaco di assegnarvi un alloggio nel nuovo casamento sulla strada principale.
Gli invalidi erano entrati in agitazione sin dal mattino, quando era giunta la notizia, pervenuta dal Comitato regionale, della conclusione del processo al magazziniere della più ricca cooperativa della città, che confezionava pellicce, soprabiti da donna, copricapi di renna e di astrakan. E sebbene il maggiore imputato fosse un modesto magazziniere, ne era venuto fuori un processo di enormi proporzioni: come una piovra esso aveva coinvolto la vita e il lavoro della grande città. Da tempo si attendeva il verdetto, si era soliti discuterne alla mensa, nell'ora d'intervallo. Alcuni dicevano che il giudice istruttore - specialista di processi particolarmente importanti - arrivato nel capoluogo da Mosca, non avrebbe esitato a divulgare che le autorità cittadine erano coinvolte nella faccenda.
Persino i bambini sapevano che il procuratore viaggiava in una «Volga» regalatagli dal calvo e balbuziente magazziniere; che il segretario del municipio aveva ricevuto da Riga della mobilia offertagli dal magazziniere: l'arredamento della camera da letto e della sala da pranzo; che la moglie del capo della polizia era partita in aereo, a spese del magazziniere della cooperativa, per Adler, dove aveva vissuto per due mesi nella casa di riposo del soviet dei ministri, e che il giorno della partenza aveva ricevuto in dono un anello con uno smeraldo.
Altri, gli scettici, dicevano che il moscovita non si sarebbe deciso ad istruire un processo contro i padroni della città, e che tutto il peso sarebbe ricaduto sul magazziniere e sulla direzione della cooperativa.
Ed ecco che uno studente arrivato in aereo dal capoluogo, il figlio del magazziniere, aveva portato una notizia inattesa: il giudice istruttore specialista di processi particolarmente importanti aveva archiviato il procedimento per assenza di reato, prosciolto il magazziniere e annullato l'impegno preso dal presidente e dai due membri della cooperativa di non abbandonare il luogo di residenza.
Chissà perché, la decisione presa dall'autorevole giurista di Mosca fece ridere e mise in allegria tutti quelli della cooperativa - gli scettici come gli ottimisti. Nell'intervallo del pranzo gli invalidi, mangiando pane e salame, pomodori e cetrioli, ridevano e scherzavano, divertiti tanto dall'umana debolezza del giudice istruttore di processi particolarmente importanti, quanto dell'onnipotenza del balbuziente e pelato magazziniere.
Non è un caso, dopotutto, pensò Ivan Grigor'evic, se il cammino iniziato dagli scalzi e disinteressati apostoli e dai fanatici della comune, ha infine portato a uomini pronti a molti imbrogli per amore d'una dacia, d'una automobile personale, di un salvadanaio ricolmo.

L'horreur

E così, Cossiga voleva baciare Assunta Almirante, ecco uno degli orribili segreti che si è portato nella tomba.

Gilioli su Piovono Rane

“Dunque, io sono un cretino che si fa raggirare da un semicognato mascalzone.
Il mio alleato invece è un farabutto che tiene i capitali nei paradisi fiscali per non pagare le tasse, fabbrica dossier su chi non è d’accordo con lui e manda in giro per il mondo barbe finte pagate con i soldi dei contribuenti per fottermi.
Quindi, insieme, governiamo l’Italia per altri due anni e mezzo”.


Questa è la sintesi del video di Fini secondo la lettura del giornalista dell'Espresso. Mi pare efficace.

sabato 25 settembre 2010

Ghost

Ho visto The Ghost writer di Polanski, tradotto in Italia con il titolo L'uomo nell'ombra. Mi è piaciuto, bel ritmo buoni attori, bel clima filmico, ma la trama in alcuni passaggi è debolissima, insomma l'arcano si poteva risolvere con una "navigata in internet", figurarsi, come soluzione quasi peggio del finale dell'orribile "La nona porta" (sempre di Polanski).
Però ripeto, il film è molto piacevole e ricorda, come mi è capitato di leggere in alcune critiche, il vecchio Hitchcock.

L'autunno del Vaticano

Durante le celebrazioni di Porta Pia del partito radicale, un professore universitario ha detto che il Vaticano è destinato ad un ineludibile declino perché è sempre in ritardo sulla modernità. E ha aggiunto: basti pensare che la prima pronuncia del papa sulla questione operaia è del 1891, mentre Cavour già ne parlò nel 1830.
Beh, se è così, allora faccio notare che il Vaticano non è in ritardo solo rispetto alla modernità, ma anche rispetto al proprio declino.
Ah, questi conservatori...

Naturalezza

Sul Corriere della Sera di oggi si parla dello sconcerto e della irritazione di Gianni Letta per essere stato coinvolto nello scontro Fini-Berlusconi visto che si parla dei servizi segreti dei quali Letta è appunto responsabile. E sin qui... Ma poi si aggiunge che Letta attribuisce la responsabilità di tutto ai "personaggi equivoci che frequentano Palazzo Grazioli".
Proprio così, con non chalance, si dice che la casa del presidente del Consiglio italiano è frequentata da "personaggi equivoci".
Non è che non sapessimo, ma è la naturalezza.

venerdì 24 settembre 2010

Uccelli di legno

Mi sto domandando se, nel caso fortuito che io venissi arrestato su mandato spiccato grazie a questo Woodcock, mi dovrei preoccupare o no, e se sì, mi devo preoccupare solo se sono innocente, vero? o è il contrario?
Alla fine in questo posto che è l'Italia, viene quasi da dar ragione al signor B.

p.s.: ma avete visto la faccia di Vittorio Emanuele sessantaseiesimo quando diceva "ringrazio la magistratura"? Aveva lo stesso sorriso di uno che spara da uno yacht.

martedì 21 settembre 2010

Cavalieri si nasce

E se alla fine il governo Berlusconi passasse alla storia per aver tolto il titolo di cavaliere a Calisto Tanzi? (unica cosa che alla fine Tanzi perderà, tra l'altro).
Resta il sospetto, anche per questo caso, che già molti hanno a proposito della efficace lotta alla mafia di questo governo: che più che vittorie dello Stato sulla criminalità, una banda stia operando un repulisti sulle altre.

lunedì 20 settembre 2010

Biblia

Ora, io capisco che quando le cose le dice la Gelmini venga sempre da innervosirsi, sia per come le dice, sia perché uno giustamente immagina cosa c'è dietro. E in questo caso dietro c'è la solita combriccola più conservatrice del papa.

Però leggere la Bibbia a scuola è una buona idea secondo me. Magari la si leggesse un po'.

p.s.: la locuzione "leggere di più la Bibbia a scuola" è completamente sbagliata: a scuola una Bibbia non la vedi in mano neanche agli insegnanti di religione.

sabato 18 settembre 2010

Piccolo lutto

E' morto Sergio Di Stefano, il doppiatore di dr. House del primo Kevin Costner e di Cristophe Lambert ai tempi di "Highlander".
Bella voce, gran professionista, un altro pezzo della mia gioventù cinematografica che se ne va.

venerdì 17 settembre 2010

In ricordo di Enzo Tortora

25 anni fa Enzo Tortora fu condannato per associazione camorristica sulla base di false testimonianze. Ma di tutta quella odiosa e paradigmatica vicenda io ricordo vividamente soprattutto la dignità commovente di Tortora in questa occasione.


giovedì 16 settembre 2010

Fiat

Scorporata l'auto dal gruppo Fiat, così ora l'intero settore automobilistico potrà affondare nei debiti senza impoverire la famiglia Agnelli. Marchionne, d'altronde, è pagato per questo.
E così sia.

Perchè poi non si dica che non me ne sono accorto

Non ho visto gli ultimi film di John Travolta, che diventano sempre più noiosi. Ma che sia chiaro, il tradizionale doppiatore di John non è il bravissimo Francesco Pannofino (doppiatore sublime che dà la voce al mio amatissimo Gil Grissom e a Denzel Washington) che appare nell'orrenda pubblicità del 187, ma, almeno da Pulp Fiction in poi, Claudio Sorrentino, decisamente più anziano e meno appetibile per uno spot.
Per quelli della mia generazione: Claudio Sorrentino, fratello di un ex portiere del Cagliari, condusse Tandem dopo Enza Sampò e Fabrizio Frizzi.

mercoledì 15 settembre 2010

Petrolio

Forse la discussione sul nucleare potrebbe essere sviluppata più seriamente se si partisse dalla presa d'atto che oltre il 60% di un qualunque barile di petrolio viene utilizzato per produrre energia per il trasporto: cioè benzina o gasolio per auto, moto, aerei, navi etc.
E da questo, per ora, non c'è nucleare che ci salvi.
A ciò aggiungete che oggi stesso i giornali dicono che ancora nel 2030 l'80% dell'energia per trasporti proverrà da idrocarburi.

lunedì 13 settembre 2010

Obbligatorietà dell'istruzione

Alle volte ti viene voglia di limitare la libertà di scelta del prossimo. E' capitato a tutti. La stessa frase di Voltaire: "non sono d'accordo con te ma farò di tutto perché tu possa esprimere la tua opinione" è in realtà prima di tutto la confessione di una tentazione: quella di obbligare il prossimo a fare ciò che vuoi tu.
Ebbene, quando vedo "Presa diretta" e "Report" mi viene quella tentazione: quella cioé di impedire a tutti di fare qualunque altra cosa se non guardare ed ascoltare attentamente ciò che hanno da dirci su di noi.

Pecorino rumeno

Copio e incollo dal Corriere della Sera:

Capitale, azionisti, mission: dalla Camera di commercio di Bucarest affiorano tutti gli ingredienti di un business fratricida. Se non nei fermenti lattici (romeni) almeno negli investimenti, il pecorino dell’Est concorrente del Dop è rigorosamente italiano. Mentre pastori e allevatori, schiacciati dalla crisi dei vari comparti, manifestano con sit in e proteste locali (dalla Sardegna alla Sicilia) dai registri di Bucarest, spunta l’identikit della concorrenza. Lactitalia, società «cu raspundere limitata», specializzata in allevamento di bovini da latte, ovini, caprini, prodotti caseari e alimentari vari (ma anche investimenti e amministrazione d’immobili) che esporta latticini romeni con nome cinematografico - «La Dolce Vita» - è un mix inatteso di capitale privato e pubblico. La prima sorpresa la riservano gli investitori privati,ossia la Roinvest srl.

Se il nome è oscuro, la proprietà è illustre: l’impresa, con sede a Sassari, appartiene infatti ai primi produttori caseari della Sardegna: Andrea e Pierluigi Pinna. Nomi prestigiosi con un ruolo strategico proprio nella difesa del made in Italy. Il primo, Andrea, è vice presidente del Consorzio di Tutela del Pecorino sardo. Suo fratello, Pierluigi è consigliere dell’organismo che certifica il controllo di qualità dello stesso formaggio nostrano. L’uno e l’altro dovrebbero difendere il prodotto dai falsi, come si legge sul sito: «Il consorzio svolge sia nel territorio di produzione che in quello di commercializzazione, funzioni di tutela, promozione, valorizzazione, informazione del consumatore e salvaguardia degli interessi relativi alla denominazione, contro ogni e qualsiasi abuso, atto di concorrenza sleale e contraffazione». Con una quota azionaria pari al 70,5% i Pinna sono i principali azionisti di Lactitalia. Quanto all’altra fetta di azionariato, il 29,5% del capitale residuo, appartiene alla pubblica Simest, controllata dal ministero dello Sviluppo economico. Sul «pecorino di stato» tuona Coldiretti: «Ci auguriamo che il ministero ritiri la quota di partecipazione a un’impresa che imita il made in Italy e fa concorrenza sleale ai nostri imprenditori» dice Sergio Marini, presidente di Coldiretti. Insomma qui non è più la lotta al Chianti californiano, al pesto della Pennsylvania o al pomodoro cinese: il piccolo faro occupazionale rappresentato dallo stabilimento Lactitalia di Recas a 20 chilometri da Timisoara, rappresenta un affronto per pastori, e allevatori che producono a costi sempre più elevati e con margini sempre più incerti.

A parte la bile per i soci dei consorzi nello scoprire che i propri rappresentanti nominati per tutelarli investono nell’impresa concorrente (beneficiando di sovvenzioni pubbliche, di solito regionali), c’è quell’investimento pubblico in Lactitalia che, secondo i calcoli di Coldiretti, è pari a «862mila euro». Mica poco. Intanto fratelli Pinna, interpellati in proposito, non rispondono. Vuoi per gli impegni aziendali, vuoi per altri locali: «Mi spiace ma non sono in sede, partecipano alla festa patronale della Madonna di Seuni» spiegano con gentilezza dalla direzione. Irritazione per la vicenda Lactitalia filtra anche dal ministero dell’Agricoltura: «Abbiamo istituito un gruppo di lavoro che si occupa di contraffazioni dei prodotti agricoli italiani in genere. Quanto a Lactitalia, la responsabilità non è nostra ma di chi ha gestito e gestisce il ministero dello Sviluppo. Si conferma comunque che abbiamo ragione promuovere la battaglia sull’etichettatura e insistere con l’Europa affinchè vigili sui prodotti di origine controllata e sanzioni in caso di contraffazioni».

Ilaria Sacchettoni

Mucca pazza

Nel 1957 Mario Soldati realizza un programma televisivo per la Rai in cui va alla ricerca della cucina genuina italiana. Capita a Fossano, località nota per i meravigliosi vitelli a groppa di cavallo, perché dotati di una coscia muscolosissima e bellissima dalla quale si ricava una carne meravigliosa.
Ora, nel descrivere questa straordinaria bestia, spiegando come mai si riesca a ottenere delle cosce così belle e muscolose, nel genuino 1957, ci viene spiegato che questi animali vengono nutriti anche con uova: "assumono sino a sei uova al giorno". Proteine animali cioé.
Viva i bei tempi andati dove tutto era più sano.

mercoledì 8 settembre 2010

Segnali

A me le dure contestazioni fatte a Bonanni e Dell'utri non è che piacciano, anzi, mi danno molto fastidio (più la prima che la seconda, per essere cattivelli).
Però, non è che ci stracciamo le vesti, non sono mica una novità.
E poi, altro però, non sarà il caso di valutarle per quel che sono? Cioè dei brutti segnali dell'aria che tira?

lunedì 6 settembre 2010

A proposito di noi

Ma poi, Fini ieri si affrettava a dire che non avrebbe preso i voti del centro-destra per portarli fraudolentemente a sinistra. Ma infatti nessuno ha mai pensato a questo, caso mai prenderebbe i voti a sinistra per portarli lealmente a destra.

A proposito di ieri

A me, lo dico da un punto di vista strettamente tecnico, il discorso di Fini di ieri è piaciuto molto.

venerdì 3 settembre 2010

Già provveduto grazie

Il marito di Zsa Zsa Gabor (della quale ho sempre saputo il nome senza mai aver capito cosa diavolo avesse fatto nella vita per essere così famosa, a parte avere quel nome ridicolo) ha deciso di plastificarla dopo morta, così da conservarla per sempre.
Nessuno l'ha avvisato che la moglie aveva già provveduto per tempo.

giovedì 2 settembre 2010

Capitan Findus

A parte l'orrore di tenersi la nonna nel freezer per un anno, questa triste vicenda catanese non dimostra forse ancora una volta che il nostro welfare non funziona poi così bene come asserisce Tremonti?

Vuvuzela

L'Uefa proibisce l'uso delle vuvuzelas durante le competizioni europee perché lontane dalla nostra cultura calcistica.
Bene.
A me le vuvuzelas fanno schifo...
Ma mi domando, se è così facile impedire l'uso di questa cosa, come mai non riescono a impedire fumogeni, spranghe, bastoni e perché no? motorini da lancio?