mercoledì 29 giugno 2011

Banalità

1 Quella duplice strana sensazione per cui quando leggi una cosa che proprio ti piace hai voglia di finire ma non vuoi.
2 Il terribile senso di vuoto che la fine di quella lettura ti causa, poi, anche per giorni.

sabato 25 giugno 2011

La strada 3

Quanti anni ha?
Novanta.
Non ci credo.
Pazienza.
E' questo che racconta alla gente?
Quale gente?
A chiunque.
Direi di sì.
Per evitare che le facciano del male?
Sì.
Funziona?
No.
p. 127

La strada 2

Non avrei mai pensato di rivedere un bambino. Non immaginavo che sarebbe successo.
E se le dicessi che è un dio?
Il vecchio scosse la testa. Ormai certe cose me le sono lasciate alle spalle. Da anni. Dove gli uomini non riescono a vivere gli dèi non se la cavano certo meglio.

La strada

Cosa c'è, disse l'uomo.
Niente.
Vedrai che troveremo qualcosa da mangiare. Lo troviamo sempre.
Il bambino non rispose. L'uomo lo guardò.
C'è dell'altro, vero?
Non importa.
Dimmelo.
Il bambino si voltò verso la strada.
Voglio che me lo dici. Non c'è niente di male.
Il bambino scosse la testa.
Guardami, disse.
Il bambino si voltò a guardarlo. Sembrava che avesse pianto.
Dimmelo forza.
Noi non mangeremmo mai nessuno, vero?
No, certo che no.
Neanche se stessimo morendo di fame?
Stiamo già morendo di fame.
Hai detto che non era così.
Ho detto che non stavamo morendo. Non che non stavamo morendo di fame.
Ma comunque non mangeremmo le persone.
No. Non le mangeremmo.
Per niente al mondo.
No. Per niente al mondo.
Perché noi siamo i buoni.
Sì.
E portiamo il fuoco.
E portiamo il fuoco. Sì.
Ok.

Acqua calda

De Magistris ha dichiarato: "C'è la camorra dietro i roghi di immondizia a Napoli".
Non c'è niente da fare, ha una marcia in più, capisce tutto al volo.

venerdì 24 giugno 2011

Domande

So di averlo già scritto da qualche parte ma ci ritorno su per aver visto un orrendo video su youtube: a che serve essere pieni di schermi che esaltano le loro qualità di riproduzione in HD quando buona parte del materiale video in giro (compreso quello dei tg) è di qualità inferiore agli standard della TV analogica di qualche anno fa?

giovedì 23 giugno 2011

P2

Nel 1980 quando scoppiò la faccenda P2 avevo 12 anni. La mia fantasia drammatica si accese molto di più per la tragedia di Vermicino. Tuttavia scoprire che un sacco di gente, più Maurizio Costanzo che non l'allora sconosciuto Silvio Berlusconi, apparteneva alla loggia massonica "eversiva" fece uno scalpore destinato a conservarsi per anni, anzi per decenni.
L'impressione fu molto negativa, considerando anche il fatto che l'Italia era funestata dal fenomeno BR.
Ma insomma, non è questo il punto. Io continuo a pensare della P2 e dei suoi appartenenti molto male del male possibile.
Ma ieri grazie al Belpietro (maledetto) ho scoperto che di tutti i Pidduisti fu condannato il solo venerabile Licio Gelli (e questo lo sapevo), ma non sapevo con quale accusa: millantato credito!
Millantato credito!
E non mi si venga a dire che anche Al Capone... non è la stessa cosa.

Di Pietro alla Camera ieri

Io Di Pietro lo apprezzo ogni volta che lo ascolto. E' bravo davvero, avercene comunicatori così nel PD.
Ieri ho sentito tutto il suo discorso alla Camera, tutti i suoi 10 minuti.
Un violento attacco al PD.
Ecco perché dalla lega e pare lo stesso signor B gli mandano i bigliettini di congratulazioni.

martedì 21 giugno 2011

Pensioni

MILANO - Quasi la metà dei pensionati italiani ha un reddito da pensione inferiore ai 1.000 euro. È quanto emerge dall'indagine Istat sui trattamenti pensionistici e beneficiari sul 2009 secondo il quale il 46,5% dei 16,2 milioni di pensionati italiani (7,7 milioni di persone) ha redditi da pensione complessivi (uno o più trattamenti) per meno di 1.000 euro. Il 14,7% (2,4 milioni) dei pensionati ha redditi inferiori a 500 euro mentre il 31,8% (5,3 milioni) ha redditi tra i 500 e i 1.000 euro.

INCIDENZA RECORD - La spesa pensionistica in rapporto al Pil ha raggiunto intanto un livello record di incidenza. Anche a causa del calo del Prodotto interno nel 2009 per la crisi economica, la spesa pensionistica ha pesato sul Pil per il 16,68% a fronte del 15,38% del 2008. Nel 2007 la spesa complessiva per pensioni previdenziali e assistenziali era stata del 15,07%, circa allo stesso livello del 2006 (15,06%). Il dato 2009, anche a causa della crisi, è il più alto da sempre e, ovviamente, dall'inizio della serie storiche sul casellario pensionistico, cioè dal 2002 quando l'incidenza sul Pil era al 15,02%.
OGNI 100 OCCUPATI, 71 PENSIONATI - La sostenibilità della spesa pensionistica si misura anche dal rapporto tra chi ha già lasciato il lavoro e gli occupati. Nel 2009 è tornato a crescere anche questo indicatore, con 71 titolari di pensione ogni 100 occupati: il rapporto era del 70% l'anno precedente mentre nel 2001 era del 74%. L'indagine Istat mostra come il carico relativo sia maggiore nel Mezzogiorno - dove il rapporto è di 81 pensionati ogni 100 occupati - mentre presenta il valore più contenuto nelle regioni settentrionali, dove il rapporto di dipendenza è di 66 a 100.

Fonte Corriere.

Un ministro e un governo seri non dovrebbero avere il coraggio di dire che da domani mattina si va tutti in pensione solo a 65 anni? (esclusi ovviamente i minatori etc etc ma comprese le donne).
Magari questa cosa farebbe piacere anche ai mercati finanziari.
Lo so questa cosa non è molto popolare,ma non ci tengo a esserlo.

Bisignani

Con tutte le riflessioni che uno può fare su Bisignani a me me ne viene solo una: che non ha evidentemente cambiato look dagli anni '80. Con tutti i soldi che avrà non potrà comprarsi una montatura di occhiali più moderna e andare da un parrucchiere che non abbia acconciato anche Raffaele Cutolo?

Moody's, nel mirino le società pubbliche e 23 enti locali - Corriere della Sera

Moody's, nel mirino le società pubbliche e 23 enti locali - Corriere della Sera

Eh già, perché lo Stato non è solo lo Stato.
E quindi se tu piccolo risparmiatore hai azioni "sicure" come Enel e Eni, beh, sappi che non sono più così sicure perché di proprietà dello Stato, quello che, anche se Eni imperversa nel golfo del Niger, va a fondo con il suo debito pubblico.

lunedì 20 giugno 2011

Proposte

Una delle possibilità per il risanamento della Grecia è stata addirittura quella di alienare alcune delle sue isole.
Alla faccia della sovranità degli Stati.
Chissà a questo punto che non possa capitare all'Italia di dover fare una riflessione del genere.
Ecco, allora mi permetto di suggerire: vendere la Sardegna alla Svizzera?
Si può?

Esercizio di futurologia

Può darsi che sia così, cioé che i ministri economici della UE abbiano rimandato la concessione del pacchetto di aiuti alla Grecia per "tenere sotto pressione" il governo ellenico e costringerlo alle riforme.
Le borse l'hanno presa male, ma possono anche riprendersi.
Può darsi che abbia ragione Offeddu sul Corriere a dire che si sta facendo un cordone sanitario anti crac.
Tuttavia resta in me la sensazione che si stia camminando sull'orlo di un burrone, il crollo eventuale della Grecia rappresenterebbe l'inevitabile inizio di un effetto domino nel quale l'Italia sarebbe la terza o quarta pedina a cadere e al di là degli egoismi nazionalistici o più facilmente personalistici, la caduta in default del nostro Paese comporterebbe quasi certamente la fine dell'Euro e di quel briciolo di integrazione europea raggiunto negli ultimi sessanta anni.
Ci vuole più integrazione europea, non meno.
E per l'ennesima volta mi viene da pensare che in Europa, dopo la fine dell'impero romano, gli unici sessanta anni di pace continuativa e generalizzata sono stati quelli nei quali abbiamo vissuto anche noi.

sabato 18 giugno 2011

Chernobyl 3

Il nome della città deriva da una combinazione tra chornyi (nero) e byllia (steli d'erba o gambi). Il suo significato letterale sarebbe quindi nero stelo d'erba. La ragione di questo nome non è ben nota e ci sono varie ipotesi, una di queste la fa derivare da una parola ucraina che definisce l'Artemisia: la componente principale dell'assenzio, assieme ai semi di anice verde, finocchio, issopo, melissa, mischiati ad angelica, menta, ginepro, camomilla e coriandolo.
p. 12

Eppure nell'Apocalisse di Giovanni sembra esserci un accenno che aiuta a leggere la catastrofe di Chernobyl: "Poi il terzo angelo squillò: dal cielo cadde un'enorme stella infuocata come una lampada e rovinò su un terzo dei fiumi e sulle fonti delle acque. Il nome della stella è Assenzio. Il terzo delle acque fu cambiato in assenzio e molti uomini perirono di quelle acque, perché si erano fatte amare".
p. 145

Chernobyl 2

Con la vodka in contadini tentavano di corrompere i soldati e i liquidatori affinché lasciassero loro i frutti dei loro orti e gli animali. Per quel mondo di profonde radici rurali dover buttare tutto via, perché contagiato dalla radioattività, fu un dolore immenso: lo sfacelo di strutture eterne.
Neanche a farlo appsota, in quella primavera, tutto fruttificava e cresceva a meraviglia.
Dopo le traumatiche requisizioni e la fame degli anni Trenta, pareva pazzesco assistere a scene come una donna che munge una vacca mentre un soldato deve conctrollare che lei, una volta munto il latte lo versi per terra, o una contadina con un paniere di uova, scortata da un miliaziano, perché le sotterri davvero.

pp. 100-101

Chernobyl

Siamo imbevuti dell'idea che la grandezza e la forza delle personalità siano gli unici fattori che spiegano gli avvenimenti drammatici, sia che si tratti di successi sia che si tratti di catastrofi, e che soltanto nella mediocrità ci sia salvezza. In questo senso, senza che noi lo vogliamo siamo eredi del Rinascimento e del Romanticismo. Deploriamo che un individuo come Hitler sia giunto al potere: eppure, dietro la nostra deplorazione, chi sa che non si annidi il sospetto che egli fosse, dopo tutto, un "grand'uomo", un genio del male, se si vuole, ma insomma un genio. Il nostro giudizio si basa infatti sulle spettacolari conseguenze del potere da lui esercitato, e non riusciamo ancora ad afferrare le diaboliche possibilità di ciò che è mediocre. In pratica noi siamo convinti che il genio sia l'unico compagno di partita degno di Mefistofele.
F.M. Cataluccio, Chernobyl, Palermo 2011, pp. 39-40.

venerdì 17 giugno 2011

Lidl

Io da Lidl ogni tanto ci vado. Anche per fare un tuffo nello squallore.
L'inverno scorso mi sono mangiato parecchi pacchetti di quel cioccolato tedesco che vendono vicino alle casse, ha un sapore indescrivibile, non sembra vero cioccolato, ma è buono, dà dipendenza.
E poi mi dicono che non sono male i succhi di frutta.
E poi mi attira la pubblicità che fanno, vendendoti a poco prezzo cose che non ti servono affatto: un compressore a soli....; un kit per riparare la macchina del capo a soli....; un buco per gomme a soli....

Tutto costa poco, dice che è perché vendono prodotti buoni ma risparmiano nella pubblicità.
Però negli ultimi tempi tra mozzarelle blu e esterichia coli negli hamburger.
Viene il sospetto che non risparmiano solo in pubblicità.

mercoledì 15 giugno 2011

Giulio Tremonti

Sempre ieri a Ballarò, si scopre che gli Italiani hanno coraggio, e dicono che l'unica cosa decente del gov. B è la "tenuta" dei conti pubblici.
Ecco perché B vuole aprire i cordoni della borsa, per poter dire di non aver fatto neanche una cosa decente.

Brunetta volta le spalle ai precari «Voi la parte peggiore dell'Italia» - Corriere della Sera

Brunetta volta le spalle ai precari «Voi la parte peggiore dell'Italia» - Corriere della Sera

Quest'uomo non sta bene. E noi peggio di lui.

Che ce ne facciamo?

Se non fosse che la Rai è quel che è, cioé il peggior servizio pubblico della UE, verrebbe da pensare che l'essersi liberati di Santoro sia simmetrico al crepuscolo di Berlusconi.

Anzianità di servizio

Ieri a Ballarò c'era D'Alema. Che io lo trovo intelligente D'Alema.
Ma poi se dici che quello di B è il governo del ribaltone e Belpietro ti risponde che il governo del ribaltone era il tuo nel 1999, tu non sai cosa rispondere se non che è un attacco volgare.
Ed è la seconda volta che ti capita (la prima fu con Sallusti per la casa in affitto).
Ecco, quando hai una grande anzianità di servizio, e ne hai visto, e fatto, di tutti i colori (anche per il bene del Paese eh, sia chiaro, perché il tuo governo non fu affatto male), è meglio se stai a casa, anche se sei intelligente, anzi, soprattutto.

Sberle

Che su questo ha ragione Sallusti, qualcuno glielo dovrà dire a Bossi che quando ai referendum vanno a votare Zaia, Tosi e altri pezzi grossi della Lega è inutile dire che si è stanchi delle sberle no?
O vogliono dare la colpa al signor B anche su questo?

lunedì 13 giugno 2011

Acqua pubblica

Detto che avevo molti dubbi a proposito dei referendum sull'acqua, perché è vero che è un bene indispensabile ma è anche vero che portarlo nelle case costa e insomma che è materia complicata devo aggiungere che ha ragione Travaglio quando nota che parlare di privatizzazione della gestione e non della proprietà è una questione filosofica: se io mantengo l'acquapubblica  ma privatizza i rubinetti...

Camillo » Archivio » Risposta indulgente a Luca Sofri che risponde a Giuliano Ferrara

Camillo » Archivio » Risposta indulgente a Luca Sofri che risponde a Giuliano Ferrara

Come l'altro. Bello molto.

Io rimanderei (risposta a Giuliano Ferrara sulla fine del berlusconismo) | Wittgenstein

Io rimanderei (risposta a Giuliano Ferrara sulla fine del berlusconismo) | Wittgenstein

Da leggere. Bello molto.

giovedì 9 giugno 2011

Hereafter

Ho visto Hereafter, l'ultimo film di Eastwood. E' un film sull'irrazionale, difficile tema da affrontare quello dell'aldilà. E' anche ingenuo, perché la faccenda del tunnel e di tutti i tuoi cari che ti appaiono eccetera la conosciamo tutti ed è facile scadere nel banale con immagini sognate.
Invece no, lui è bravo, accidenti, sa stare sul crinale difficile della poesia senza scadere nell'idiozia. E' ricco di temi complessi, affrontati solo attraverso la narrazione cinematografica, senza verbosità, e non risolti proprio perché complessi.
Grande interpretazione di Matt Damon (superiore al giocatore di football del film precedente) e soprattutto del ragazzino inglese.
La colonna sonora è bella e delicata, ma come ha notato Luca Sofri è sfacciatamente copiata dal concerto n° 2 di Rachmaninoff per piano e orchestra.
Non è granché come recensione, ne ho fatte migliori.
Accontentatevi.

lunedì 6 giugno 2011

Notizie

Forse sbaglio io, ma è una notizia quella di un poveraccio padrone di un night che viene rapinato e "legato al palo della lapdance"?
Dov'è la notizia, nella rapina? Nel palo? Sarebbe una nemesi?
E l'hanno messa sul Corriere della Sera mica sul bollettino del quartiere.

Vittorie

Mi è venuta in mente una cosa questo pomeriggio che non è sicuramente una cosa originale. Ma io ci sono arrivato ora, quindi la scrivo ora.
Ho sempre ragionato in modo semplicistico che avendo alla fine Hitler perduto la guerra ed essendosi suicidato alla fine le "forze del bene" avessero vinto. Concetto non errato in sé medesimo. Ma il punto è che nonostante tutto Hitler ha vinto almeno relativamente alla questione ebraica. Non solo per i 6 milioni di morti (argomento non da poco, ma la vita umana ha poco valore, già detto). In fin dei conti però l'etnia è sopravvissuta, si potrebbe e si può dire, per fortuna.
Ma il punto è un altro: il nazismo ha estirpato l'ebraismo e la sua cultura dall'Europa, lo ha letteralmente sradicato, incenerito per dirla senza metafore. L'Europa non può più produrre un Kafka, un Singer, un Canetti uno Joseph Roth. L'ebraismo c'è ancora, ma non esiste l'Europa anche ebrea che precedeva il genocidio e su questo Hitler ha ottenuto una vittoria completa e dolorosa mai forse sufficientemente valutata e ammessa.

Mete turistiche

Nessun ebreo orientale va a Berlino di sua spontanea volontà. Ma c'è qualcuno al mondo che vada a Berlino di sua spontaea volontà?

p. 71.

sabato 4 giugno 2011

Nazione

L'idea nazionale è un'idea occidentale. Il concetto di "nazione" è stato inventato da studiosi occidentali i quali hanno anche tentato di llustrarlo. La vecchia monarchia austro-ungarica era apparentemente la dimostrazione pratica della teoria della nazionalità. Ciò significa che qualora fosse stata ben governata, avrebbe potuto dimostrare il contrario di questa teoria.

J. Roth, Ebrei erranti, Milano 1985, traduzione F. Bussotti.

Barbe

La maggior parte degli ebrei devoti condannano l'uomo che si taglia la barba - poiché il viso rasato è per loro il segno palese della perdita della fede. L'ebreo senza barba non ha più la caratteristica peculiare del suo popolo. Il suo è un tentativo, sia pure involontario, di somigliare a uno di quei fortunati cristiani che non vengono né perseguitati né derisi. Ma neanche così sfuggirà all'antisemitismo. Non dagli uomini, infatti, bensì da Dio, gli ebrei devono aspettarsi una sorte meno avversa, Ogni assimilazione, anche solo esteriore, è una fuga, o il tentativo di una fuga, dalla triste comunità dei perseguitati: è un tentativo di comporre contrasti che persistono malgrado tutto.
J. Roth, Ebrei erranti, Milano 1985, traduzione di F. Bussotti, p. 35.

giovedì 2 giugno 2011

Non è esagerare?

Vabbene che Berluconi è quel che è, ma sbatterlo in prima pagina perché "infrange il protocollo e tocca il re di Spagna", mi pare eccessivo.
Qualche settimana fa Michelle Obama fece qualcosa di simile alla regina d'Inghilterra e tutti invece a notare la sua "disinvoltura".
Poi datemi pure del cripto-berlusconiano eh.

mercoledì 1 giugno 2011

Simboli di modernità

Ci sono realtà che non esistono poi da molto in termini storici, eppure che hanno permeato talmente tanto il tuo mondo o il mondo in genere che ti sembrano lì da sempre. Alcune di queste sono talmente potenti che stanno anche antipatiche a molti, o comunque hanno preoccupato molti per la loro capacità di "invadere e permeare". E sembrano non dover crollare mai, essere certezze inamovibili.
Due di queste sono Microsoft e Nokia; questa seconda non ha mai creato problemi di simpatia a nessuno, forse perché sono Finlandesi e non Statunitensi, chissà.
Microsoft è colossale, ma c'è solo dagli anni '80 in fin dei conti. Nokia addirittura solo dai '90.
Beh la loro parabola sembra pendere al basso.
La Nokia se la passa male, sembrava impossibile, chi non ha avuto un cellulare Nokia? Il problema è che molti quando lo cambiano passano ad altro, perché vogliono qualcosa di più che telefonare e Nokia non è stata così brava a darglielo.
E Microsoft non se la passa male, ma non è più monopolista, almeno non di tutto il mondo computer. I desktop e i notebook sembrano destinati a tornare roba per professionisti seduti al tavolo, mentre tutti gli altri possono comunque avere tutto ma in movimento e "al tocco", e Microsoft sul touch è partita tardi e per ora arranca. Fa quasi tenerezza.