giovedì 3 novembre 2011

Non sono i chilometri, sono proprio gli anni

Io i Radicali li rispetto, e per molti versi li ammiro proprio e mi sento loro molto vicino, ma ascoltare Pannella è molto faticoso. E' lo scotto che si paga per essere informati grazie a Radioradicale, sia per la clamorosa rassegna stampa di Bordin, sia per i servizi, i congressi i dibattiti etc come dicono loro di Radioradicale. Ma insomma ogni volta che lo ascolto mi ripeto: ma è possibile che quest'uomo parli sempre delle stesse cose? sempre la questione del divorzio, dell'aborto, tutta roba che è lì dagli anni '70 che sono 40 anni in fin dei conti.
Poi l'altro giorno mi si è illuminata una lampadina: il fatto non è solo che quelle sono le sue medagliette, il punto è che Pannella è vecchio, vecchio proprio per età intendo, e allora come tutti i vecchi parla delle cose di quando era giovane, le ripete, ossessive, perché per quanto faccia finta di pensare al futuro, faccia manfrine con B e con il PD, inevitabilmente gli rimane solo il passato, bello o brutto, grande o piccolo che sia. La cosa peggiore non è solo che i Radicali sono ostaggi di questa situazione, il fatto è che morto lui (metaforicamente eh) di loro non resta davvero niente.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

verissimo

Anonimo ha detto...

se penso che ha allevato Rutelli e Capezzone.....

Anonimo ha detto...

non sono d'accordo; Pannella ha sfornato fior di politici con le idee fin troppo chiare; spero che (metaforicamente o meno) morto lui, possano liberare tutto il loro potenziale e rinnovare pezzi delle istituzioni a pezzi