domenica 6 novembre 2011

E adesso sparatemi

A me Renzi può anche non piacere, e di fatto mi pare che non sia questo granché (non dice niente di straordinario, a Firenze non pare che lo apprezzino poi molto, e non sarebbe dovuto andare ad Arcore, ma avere un incontro istituzionale a Palazzo Chigi, su questo la Bindi ha ragione, la forma in queste cose è sostanza), ma da qui a giudicare che è di destra e che il suo progetto è in realtà berlusconiano e via dicendo col peggio del peggio ce ne passa.
Soprattutto, alla Leopolda ha semplicemente usato strumenti di comunicazione moderni, adeguati all'oggi, colmando o cercando di colmare un gap evidente che la Sinistra ha nei confronti della Destra (e su questo Berlusca ci ha sempre fatto 10 a 0, perché la tristezza dei nostri metodi non ci ha mai reso più credibili). Metodi pacchiani certo in molte occasioni (che ci faceva il frigo della Smeg non si capisce proprio) ma non più di quelli tradizionali con i palchi e le bandiere (ci siamo abituati, con tutte quelle bandiere e cappellini e spillette e pentolacce e porchette), ma moderni e non c'è niente di scandaloso, secondo me, a coinvolgere Giorgio Gori in questa cosa. E non è neanche scandalosa la libreria proiettata, come la volevano, vera? E perché? (E poi, chi se li leggeva tutti quei libri? Veltroni? D'Alema? e quando lo trovano il tempo tra una congiura e l'altra?)
E' la comunicazione, e la politica è fatta anche di questo. E per dirla tutta è la cosa che meno mi piace della politica, ma non me posso scandalizzare e soprattutto non voglio giudicare su una scelta di modernità.

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