lunedì 20 giugno 2011

Esercizio di futurologia

Può darsi che sia così, cioé che i ministri economici della UE abbiano rimandato la concessione del pacchetto di aiuti alla Grecia per "tenere sotto pressione" il governo ellenico e costringerlo alle riforme.
Le borse l'hanno presa male, ma possono anche riprendersi.
Può darsi che abbia ragione Offeddu sul Corriere a dire che si sta facendo un cordone sanitario anti crac.
Tuttavia resta in me la sensazione che si stia camminando sull'orlo di un burrone, il crollo eventuale della Grecia rappresenterebbe l'inevitabile inizio di un effetto domino nel quale l'Italia sarebbe la terza o quarta pedina a cadere e al di là degli egoismi nazionalistici o più facilmente personalistici, la caduta in default del nostro Paese comporterebbe quasi certamente la fine dell'Euro e di quel briciolo di integrazione europea raggiunto negli ultimi sessanta anni.
Ci vuole più integrazione europea, non meno.
E per l'ennesima volta mi viene da pensare che in Europa, dopo la fine dell'impero romano, gli unici sessanta anni di pace continuativa e generalizzata sono stati quelli nei quali abbiamo vissuto anche noi.

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