giovedì 15 agosto 2013

Strettamente personale

Da non poco tempo sono vittima indulgente di un fenomeno tipico dei quarantenni che non credo si possa definire solo con la parola nostalgia, più adatta è sicuramente la definizione di invecchiamento. Ad ogni modo, tale fenomeno è naturalmente caratterizzato da un frequente riferimento al proprio passato in modo anche solo relativamente conscio. Banalità della mezza età.
Tutto per dire che proprio ieri mi arriva un pacco contenente la più recente e goduriosa tecnologia per il 45enne amante della musica e del cinema, che si concede un raro investimento sulla propria persona e sul proprio esclusivo piacere, e all'apertura dello stesso vengo assalito da un odore meraviglioso di oli e di metallo che mi gettano indietro nel tempo. Al 1984 se ben ricordo, quando dentro un mobiletto appositamente sventrato nella mia stanza inserivo religiosamente un lettore di videocassette betamax Sony di dimensioni disumane, col quale negli anni successivi avrei drogato la mia adolescenza a base di film e documentari (imparando in tre secondi netti persino a programmare il timer di quell'incredibile cassone per poter videoregistrare i documentari de La vita sulla Terra di sir Attenborough doppiato da Pino Locchi -ancora non sapevo che fosse Pino Locchi però-, prima di partire per le vacanze estive). Quell'odore di metallo e oli mi avrebbe accompagnato per anni senza che io potessi allora immaginare che 20 anni dopo l'avrei ricordato così intensamente e così casualmente e con così grande piacere.
Certo, banalità di una vita banale, niente da paragonare a una nave da combattimento in fiamme al largo dei Bastioni di Orione, ma insomma, alla fine io questo c'ho da aggiungere lacrima dopo lacrima alla pioggia.

1 commento:

Anonimo ha detto...

un altro caso sospetto di lacrimazione