mercoledì 18 aprile 2012

A che piano siamo?

C'è un bellissimo e inquietante racconto di Dino Buzzati che si intitola i Sette piani. Ritorna spesso nei miei discorsi per vari motivi, quindi chi mi conosce magari lo conosce già. La storia è semplice: un uomo entra in un sanatorio per tubercolotici che ha la caratteristica di essere diviso in reparti organizzati per gravità della malattia. Al settimo stanno i "quasi-sani", al piano terra quelli che non hanno speranze. E' chiaro sin dall'inizio il finale: entrato al settimo piano per una forma leggerissima, quasi inesistenze, il nostro eroe finirà incosciente al pianterreno in un percorso fatto di ambiguità, mezze frasi, omissioni, rassicurazioni, false speranze, zuccherini per indorare pillole sempre più amare.
Oggi c'è nel linguaggio e nelle parole di Monti, qualcosa che richiama nettamente i primari di quel sanatorio e anche il suo predecessore Giulio Tremonti.
Dopo settimane, mesi, passati a ripetere il mantra "Noi non siamo come la Grecia", era poi arrivata la frase: "Non faremo la fine della Grecia"; oggi infine ha detto questo: "Ci battiamo per non fare la fine della Grecia".
Chiaro no? ci hanno trasferito al piano di sotto, anche se solo temporaneamente, per carità.
O no?

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