venerdì 2 dicembre 2011

I costi della politica

C'è questa cosa che viaggia molto in questi giorni, anche e forse soprattutto tra uomini e donne di sinistra, che cioé se si tagliano gli stipendi dei politici, poi va a finire che la politica la possono fare solo i ricchi. Cioé Berlusconi. E anche, linea Sposetti, se si tagliano i contributi statali (leggi rimborsi) ai partiti va a finire che per forza bisogna chiedere mazzette sennò il partito come lo tieni su.
Ora, per far politica ci vogliono montagne di soldi, questo è vero. Montagne.
Però, ecco a me questa cosa non mi convince e sono lì i fatti a dimostrarlo, perché quando il signor vicepresidente della Lombardia (solo per fare l'ultimo esempio) si intasca una mazzetta da 100000 euro mentre ne guadagna sui 15000 al mese o il signor Penati (per fare il penultimo ed essere bipartisan) faceva quel po'po' di macello a Sesto e ne intascava altrettanti, ecco credo che nessuno dei due avesse grosse difficoltà ad arrivare alla fine del mese né ne avesse a far politica.
E poi, signori belli, nessuno è obbligato a fare politica soprattutto non con i soldi pubblici e nessun partito deve per forza stare in piedi se non ci sta. Un tempo PCI e DC avevano montagne di iscritti, ora i partiti non ce li hanno più, ciccia, vuol dire che non va, vuol dire che quel famoso distacco dalla politica di cui si parla ha un senso e vuol dire che non spetta al cittadino diminuire il distacco, ma alla politica (leggi partiti e politici).
E infine, basta con questa storia che siccome non si riesce a finanziarsi allora uno è costretto, perché le persone oneste sono persone oneste e non sono tali solo perché sotto al naso non gli sventola del denaro, ma perché se trovano il portafogli di uno per strada glielo restituiscono. Chiaro che esistono i casi estremi dei poveracci che non sanno come dar da mangiare ai loro figli, ma le foto di Penati e di Nicoli Lombardi non sono ancora abbastanza smunte, a mio giudizio.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

premesso che tra chi ruba per fame e chi ruba per finanziare un partito il ladro per me è il secondo, puoi dirmi che proponi tu per far si che a far politica non siano solo i ricchi?, stante che ci fa schifo il finanziamento pubblico ai partiti? Non voglio far polemica, però sono curioso di sapere se trovi un'idea concreta, riavvicinare il cittadino alla politica è bella ma non porta soldi.

Mauro Sanna ha detto...

una cosa l'avevo pensata: l'8%1000 anche per i partiti. ma non ho molte proposte su questo punto. capisco che è un problema complesso e pieno di contraddizioni. però non sono (più) disposto a giustificare il furto e il latrocinio in nome di un presunto principio di democrazia (il furto democratico?) che tra l'altro ha avuto come unico risultato di condurci tutti in questo pantano.
non condivido il tuo ultimo passaggio di commento: se riavvicino il cittadino alla politica ci sta che quello metta mano al portafoglio e decida di finanziarmi, è il semplice e vecchio principio della tessera che oggi si è prosciugato, perché quelli disposti a farla sono degli inguaribili ottimisti o degli affaristi, tutti gli altri si schifano.