sabato 4 giugno 2011

Barbe

La maggior parte degli ebrei devoti condannano l'uomo che si taglia la barba - poiché il viso rasato è per loro il segno palese della perdita della fede. L'ebreo senza barba non ha più la caratteristica peculiare del suo popolo. Il suo è un tentativo, sia pure involontario, di somigliare a uno di quei fortunati cristiani che non vengono né perseguitati né derisi. Ma neanche così sfuggirà all'antisemitismo. Non dagli uomini, infatti, bensì da Dio, gli ebrei devono aspettarsi una sorte meno avversa, Ogni assimilazione, anche solo esteriore, è una fuga, o il tentativo di una fuga, dalla triste comunità dei perseguitati: è un tentativo di comporre contrasti che persistono malgrado tutto.
J. Roth, Ebrei erranti, Milano 1985, traduzione di F. Bussotti, p. 35.

1 commento:

Anonimo ha detto...

30 e lode in storia delle religioni.