lunedì 28 marzo 2011

Ah, be' allora...

A Fukushima c'è la fusione del nocciolo.
"Ma è solo parziale" ci rassicurano.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

anche io sono al nocciolo...ma solo parzialmente.

Anonimo ha detto...

Pensavate che fossero noccioline?

Anonimo ha detto...

nòcciolo o nocciòlo?

Anonimo ha detto...

nòcciolo e invece nocciòla (piccola noce)
Mario Treccani (di Càniga)

Anonimo ha detto...

invece: Fukùshima o Fukushìma?
ho una teoria: che alla maggior parte dei giornalisti non fotte niente della pronuncia corretta; a loro interessa "personalizzare" il dato; come quel demente che diceva Caùsio anziché Càusio; o quella banda di stronzi che in periodo di Katrina ci hanno propinato New Orleans in tutte le salse (parla come mangi?)

Anonimo ha detto...

"Ah, be allora..."

Mauro Sanna ha detto...

In generale concordo sulla questione della superficialità dei giornalisti anche ma non solo sugli accenti. Nello specifico sospetto che la cosa sia un po' più complessa dato che il Giapponese come il Cinese e forse altre lingue "lavori" non solo sugli accenti ma anche sui toni e non escluderei che al nostro orecchio occidentale poco allenato possa suonare una parola con doppio accento tipo Fukù-shimà, ma vado un po' a intuito.

Mauro Sanna ha detto...

lavora

Anonimo ha detto...

è vero, è vero, infatti qualche anno fa il nome di Nakata veniva pronunziato ora Nakàta, ora Nàkata, ora Nakatà, ma non penso per la questione della nippo-accentazione...

Anonimo ha detto...

a proposito di nòccioli in fumo,
beccatevi questo


Il vicepresidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Roberto De Mattei, già noto alle cronache per aver organizzato un convegno presso il CNR di stampo creazionista (Ultimissima del 30 novembre 2009), stavolta fa parlare di sè per i commenti sul terremoto in Giappone. Da Radio Maria, emittente dove tiene una rubrica e dalla quale già aveva discettato di ateismo (Ultimissima del 4 giugno 2010), ha recentemente sostenuto che il disastro giapponese rientra nel disegno divino e potrebbe essere una punizione, “esigenza della giustizia di Dio”.
“Le grandi catastrofi sono la voce terribile ma paterna della bontà di Dio che richiama al fine ultimo della nostra vita”, ha dichiarato riportando recenti dichiarazioni di mons. Mazzella, arcivescovo di Rossano Calabro. “Se la Terra non avesse pericoli, dolori, catastrofi, eserciterebbe su di noi un fascino irresistibile e dimenticheremmo troppo facilmente che noi siamo cittadini del cielo”, ha detto. Inoltre ha aggiunto che “le catastrofi sono i giusti castighi di Dio” in quanto “alla colpa del peccato originale si aggiungono le nostre colpe personali e quelle collettive, e mentre Dio premia e castiga nell’eternità, è sulla terra che premia o castiga le nazioni”.

http://www.teneraerbetta.it/strano-mondo/fedeluomini/76826-de-mattei-su-radio-maria-terremoto-in-giappone-castigo-divino.html