sabato 5 febbraio 2011

Di padelle e di braci

Due milioni di persone in piazza al Cairo sono un dato sginificativo di almeno 2 cose; la prima è una sciocchezza che può però tornarci utile in Italia: guardateli, quelli sono 2 milioni, non sono esattamente lo stesso numero che la CGIL e Grillo e SEL e anche il PD e il PDL e lo stesso papa sbandierano alle loro "mega" adunate.
La seconda che è l'unica importante, è che gli Egiziani vogliono che Mubarak se ne vada, ma soprattutto vogliono la libertà (e credo possibilmente un po' più di ricchezza). Bellissima parola, libertà, e bellissimo concetto che molti comunisti resistenti qui in Italia hanno a lungo sottomesso (e sottomettono) alla parola uguaglianza.
La libertà vogliono, quella di votare e di esprimersi e di avviare un processo democratico. Che io mi auguro con tutto il cuore, e contro o a favore del quale personalmente purtroppo non posso fare niente e credo neanche tutto l'Occidente.
Certo c'è una cosa che mi spaventa, per loro, per gli Egiziani soprattutto (e anche, in subordine anche un po' per me): che questo momento, come accadde nell'Iran del 1979, sia l'unico di libertà, e anche di morte, per gli Egiziani. Perché ho paura, non la certezza e spero di no, che possa accadere che i Fratelli musulmani o altri (già da ora sponsorizzati da Norma Rangeri, la metafisica direttrice del Manifesto che li definisce moderati) si trasformino in ciò che Komehini fu per gli sfortunati Persiani, che ancora pagano le conseguenze della cacciata di Rezha Palevi (che era un dittatore, ma era il male minore - il male minore per gli Iraniani - anche se Carter non se n'era accorto, e figurarsi io). Conseguenze negative per loro prima che per l'Occidente o per me che dovrei eventualmente depennare l'Egitto dalla mia agenda di viaggi, come tanti commentatori qui del blog hanno notato.
Immagino che tutte quelle donne in piazza al Cairo non abbiano voglia domani di vedersi fustigare per non aver portato il velo e preferiscano avere la patente di guida anziché no. Mubarak (che pure è uno sporco dittatore che col suo comportamento ha anche favorito il diffondersi di integralismi islamici) glielo permetteva di guidare alle Egiziane. Tutto qui.
Si parla semplicemente di padelle e di braci.
C'è poi chi preferisce la brace.

p.s.: quello di Israele è uno stato altamente imperfetto, e ci sta essere anti-israeliani, soprattutto se siamo Palestinesi, quello che mi preoccupa è l'essere anti-israeliano alla comunista italiana, e perché no anche socialista a suo tempo: non so, sul fondo ci vedo sempre quel qualcosa in più, quell'essere in fondo in fondo anti-semiti, che nei confronti dell'unica democrazia del Medio-oriente, con la Turchia, mi spaventa ancor di più. Non solo, spesso si dimentica che molti Israeliani di oggi sono Ebrei ex-sovietici, scappati dal paradiso comunista lievemente anti-semita anch'esso. In fin della fiera vien fuori che l'unico Ebreo buono è l'Ebreo morto?

6 commenti:

Anonimo ha detto...

concordo pienamente.

Anonimo ha detto...

Mubarak si dimetterà? Ho avuto un "déjà vu".

Anonimo ha detto...

Bah, bah anche tu leggi i fondi?

Anonimo ha detto...

Io aggiungo "il diavolo fa le pentole ma non i coperchi".

Anonimo ha detto...

caro anonimo 2° Mubarak si è dimesso magari il sindaco di Roma gli costruirà una camera di ospedale...io sono ottimista e fiducioso.

Anonimo ha detto...

A Sharm el Sheik se n'è andato...e no è maccu!